ROMA (ITALPRESS) – Il mercato dell’auto torna a crescere ma non decolla. A giugno, secondo quanto riferisce Acea, l’associazione europea dei costruttori auto, le immatricolazioni hanno segnato un incremento del 3,6% grazie a una crescita in tre dei quattro maggiori mercati.L’Italia ha visto un aumento del 15%, la Germania del 6 e la Spagna del 2,2. In Francia, invece, segno negativo con -4,8%.Deludente appare l’andamento del primo semestre che con quasi 7 milioni di immatricolazioni fa registrare un incremento del 4,4% sullo stesso periodo del 2023, ma rispetto alla situazione ante-pandemia, cioè rispetto al primo semestre del 2019, il calo è del 18,4%. Per valutare correttamente questa forte contrazione si deve considerare che il prodotto interno lordo dell’area ha già recuperato i livelli ante-crisi e che quindi il settore dell’automobile accusa un forte ritardo rispetto al contesto dell’economia. Questa situazione dipende da diversi fattori. In primo luogo, i prezzi delle autovetture sono fortemente aumentati dal 2019 ad oggi e questo ha fatto sì che le vendite nella situazione post-crisi siano state sostenute soprattutto dalle imprese, comprese quelle di noleggio, che riescono a recuperare i maggiori costi per l’acquisto di auto aumentando i prezzi dei beni e servizi che vendono. Ben diversa è invece la situazione per i privati in quanto la dinamica salariale non ha consentito di neutralizzare in misura apprezzabile gli aumenti dei prezzi. Questa situazione in Italia, ma anche nel resto dell’Unione, ha determinato un rallentamento nella sostituzione delle auto a fine corsa con conseguenze pesanti sulla sicurezza della circolazione e nell’impatto sull’ambiente.
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