Doppia laurea: tra luci ed ombre

 A quanti di voi sarà capitato (e a quanti ancora capiterà) di finire il liceo e di ritrovarvi, improvvisamente e senza preavviso, catapultati nel mondo universitario?

Un mondo che la maggior parte dei ragazzi inizia a conoscere solo quando è tardi, ovvero quando vi ci si ritrova già immersi, spesso senza una adeguata conoscenza, senza un adeguato orientamento preventivo e dunque senza gli strumenti (e il tempo) necessari per prendere una ponderata decisione.

A quanti è capitato, ancora, di chiedersi se effettivamente un corso di laurea sarebbe stato quello giusto: quello in grado di soddisfare aspettative e pretese, quello “dei sogni” e che ci avrebbe regalato la soddisfazione e il futuro che avevamo in programma?

Ma soprattutto: quante persone si sono trovate davanti ad un bivio? L’indecisione è deleteria, ancora di più quando si tratta di una scelta fondamentale per quello che verrà e specialmente se non si posseggono gli strumenti per combatterla.

E se è vero che la vita è un percorso in continua evoluzione tutto da scoprire è pur vero che un “aiuto”  tra i numerosi ostacoli  in cui ci si può imbattere non guasta mai.

Ad inizio aprile, infatti, il Senato ha approvato in via definitiva con 178 sì, 4 astenuti e 5 voti contrari il provvedimento che consentirà a studenti e studentesse di iscriversi, contemporaneamente, a due corsi di laurea triennale, magistrale, master, dottorato di ricerca, specializzazione e diploma accademico.

Si tratta di una grande opportunità per acquisire competenze anche molto distanti tra di loro e, per gli indecisi, di capire in tempi rapidi qual è la loro strada: la fame di conoscenza e la voglia di seminare e raccogliere i frutti delle proprie vocazioni raggiungono oggi uno dei loro più alti riconoscimenti.

Per quasi un secolo il nostro ordinamento ha imposto agli studenti, autori della storia, di scegliere quell’interesse che prevalesse sugli altri, intraprendendo un singolo percorso di studi per volta. Con la legge attuale, invece, che nasce su iniziativa parlamentare nel 2020 e che dopo due anni è stata finalmente approvata, si sancisce con fierezza il superamento del divieto anacronistico del 1933 che proibiva il conseguimento della seconda laurea.  Inoltre la possibilità di conseguire due lauree in contemporanea non apre soltanto nuovi orizzonti formativi agli studenti ma rappresenta un’occasione per le imprese di trovare profili con competenze sempre più multidisciplinari. “Una legge che è un diritto all’opportunità”, è così infatti che Alessandro Fusacchia a Repubblica, relatore alla Camera e convinto sostenitore del provvedimento della doppia laurea, la definisce; “L’idea è quella di rivoluzionare l’offerta formativa, ma anche provare a spingere le imprese italiane ad aggiornarsi, ad avvicinarsi al concetto di multidisciplinarietà”.

L’accoglienza nell’opinione pubblica interessata sembra per ora ricalcare il generale favore che la proposta ha incontrato in Parlamento anche se non mancano chiaramente punti critici: vi chi sostiene, ad esempio, la necessità di un contributo economico per evitare che soltanto pochi possano usufruire di questa opportunità.

Voi cosa ne pensate? Io credo si tratti di un importante traguardo grazie al quale ogni studente potrà ampliare il proprio bacino di conoscenze accademiche toccando settori ed ambiti tanto vicini quanto lontani nel sapere. Finalmente, inoltre, lo studente italiano avrà la possibilità di uniformarsi agli standard universitari internazionali ed europei: il tutto auspicando un rilancio della cultura accademica italiana e di una maggiore capacità di attrazione consapevole dell’attuale mercato del lavoro.

Ludovica Italiano

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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