Il primo assioma della pragmatica della comunicazione della scuola di neurolinguistica di Palo Alto afferma che non possiamo non comunicare, attraverso il linguaggio verbale, paraverbale o non verbale. Sempre. Anche il nostro silenzio è una forma di comunicazione. Ma la comunicazione è molto complessa, ancor più nell’era digitale, dei potenti mezzi telematici come internet, i social network, che se da un lato arriva a tutti e ci permette di ottenere in tempo reale una varietà di informazioni, dall’altro rischia di ‘bombardarci’ di troppe notizie, di fornircele frammentate o contradditorie. Ma il rischio più grave della comunicazione sul web se non filtrata e ‘moderata’ è soffocare l’aspetto umano e non permettere una vera relazione tra emittente e ricevente rendendo asettico e virtuale il dialogo, a scapito dei rapporti. La famiglia e la scuola, luoghi educativi primari, sono i soggetti che più risentono di questa complessità. Una comunicazione non efficace o distorta inficia il dialogo e non permette la costruzione di significative relazioni, ed è da questa consapevolezza che “I tre incontri, promossi dall’Assessorato al Sistema Educativo in collaborazione con l’associazione Studi360°, sono finalizzati, alla riflessione, al recupero e al potenziamento di una comunicazione efficace, partendo in primis dalla scuola – ha dichiarato l’assessore, Maria Teresa Gotta – Un progetto che utilizzando canali comunicativi differenti per sollecitare la curiosità, un pensiero, una scoperta coglie la fatica del dialogare, gli errori in cui spesso cadiamo e sottolinea le potenzialità di una comunicazione efficace che faciliti il dialogo e la costruzione di relazioni significative sia a livello orizzontale, tra pari, che verticale. Tre serate all’insegna del dialogo e della comunicazione, il primo incontro “Famiglie in dialogo” , come si evince dal titolo è finalizzato ai genitori, il secondo “Messaggi in bottiglia” alla scuola e il terzo “Questione di sguardi” a tutta la comunità.
Un’occasione da condividere insieme per superare le complessità della comunicazione ma anche il piacere della ricerca di uno scambio costruttivo verso la realizzazione di relazioni migliori e significative per il benessere di grandi e piccoli”
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