L’Amministrazione Comunale di Alessandria interviene per dare indicazioni alla popolazione sui comportamenti da tenere per fronteggiare le infestazioni di questi lepidotteri
Nella seduta del Consiglio Comunale di Alessandria dello scorso 17 marzo, l’Amministrazione Comunale — in occasione della risposta ad una specifica Interpellanza data dall’Assessore all’Ambiente e Salute, Claudio Lombardi — si impegnava a sensibilizzare la cittadinanza sul problema delle infestazioni causate dalla “processionaria del pino” e sui comportamenti per fronteggiarle efficacemente.
Queste dunque le indicazioni che vengono ufficialmente fornite.
La “processionaria del pino” è un lepidottero defogliatore che produce danni alla vegetazione delle diverse piante ospiti (principalmente Pinus nigra e P. sylvestris) ma, a causa dei propri peli urticanti, è anche assai pericoloso per persone che incautamente tentano di rimuovere i nidi o che si soffermano sotto le piante infestate provocando in esse irritazioni cutanee alle mucose, agli occhi e alle vie respiratorie.
La lotta alla processionaria, ai sensi del Decreto legislativo n. 214/2005, è obbligatoria su tutto il territorio nazionale nelle aree in cui le strutture regionali preposte abbiano «stabilito che la presenza dell’insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo».
Per quanto riguarda le aree in cui sussiste un rischio specifico per la salute delle persone o degli animali si possono impostare — a seconda delle disposizioni dell’autorità sanitaria competente — i seguenti interventi:
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in inverno (indicativamente tra dicembre e l’inizio di febbraio) tagliare e bruciare, ove tecnicamente possibile, i nidi larvali che si osservano sulla chioma soprattutto nelle porzioni esterne, operando con la massima cautela e adottando adeguate misure protettive (guanti, occhiali e mascherine). Il taglio dei nidi riduce la pressione esercitata dall’insetto, ma non abbatte completamente l’infestazione; a fine estate (indicativamente nella seconda metà di settembre) effettuare 1–2 trattamenti alla chioma con preparati microbiologici a base di Bacillus thringiensis var. kurstaki. Dosi di circa 100-150 grammi di prodotto diluiti in 100 litri di acqua (tenendo conto delle indicazioni presenti nell’etichetta del prodotto) forniscono ottimi risultati nei confronti delle larve di prima e seconda età. Si ricorda che il Bacillus thuringiensis è del tutto innocuo per l’uomo, i vertebrati e gli insetti utili in genere. Risulta quindi particolarmente interessante per l’impiego in ambiente urbano. Gli interventi vanno eseguiti nelle ore serali e in assenza di vento, avendo cura di bagnare la chioma in maniera uniforme. In caso di forte infestazioni o di piogge successive al trattamento, è bene eseguirlo nuovamente perché esso ha una limitata azione nel tempo.
È opportuno inoltre citare le seguenti due indicazioni normative:
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art. 2 del Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007, comma 1 «Le strutture regionali individuate per le finalità di cui al Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214, prescrivono, nelle aree individuate ai sensi del comma 1, art. 1, le modalità di intervento della lotta obbligatoria»; comma 2 «Gli interventi prescritti ai sensi del comma precedente sono effettuati a cura e a spesa dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate».
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art. 8 del Decreto Legislativo 19.08.2005, comma 1 «è fatto obbligo a chiunque ne è a conoscenza di dare immediata comunicazione al Servizio Fitosanitario Nazionale, della comparsa nel territorio della Repubblica italiana di organismi nocivi di cui all’allegato I o II, nonché di ogni altro organismo nocivo, non segnalato precedentemente».
Consigli e misure cautelative (fermi restando gli adempimenti di Legge)
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non toccare a mani nude i nidi, le larve e la corteccia di alberi, arbusti o rami infestati;
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non avvicinarsi alle piante che presentano nidi di processionaria e alle larve “in processione” sul terreno o sui tronchi;
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evitare di sostare sotto pini o altre conifere;
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non effettuare lavori che possano diffondere nell’aria i peli urticanti, ad esempio rastrellamento delle foglie o sfalcio dell’erba;
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nel caso si rendesse necessario asportare i nidi, proteggersi adeguatamente con tuta, guanti, occhiali e maschera. I nidi asportati devono essere raccolti e bruciati;
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tenere i cani al guinzaglio e lontani dalle conifere;
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in caso di contatto fare tempestivamente una doccia e lavare gli indumenti a temperatura elevata. Se il contatto è avvenuto con le mucose, sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli o altri animali);
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in caso di irritazione congiuntivale, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche rivolgersi immediatamente al medico (o al veterinario).
Come intervenire:
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quando è coinvolto un numero limitato di alberi (es. alcune conifere infestate in un giardino vicino a scuole o abitazioni), l’autorità competente può imporre al proprietario di eseguire gli interventi di lotta (taglio e distruzione dei nidi nel periodo invernale o effettuazione di trattamenti insetticidi specifici); in alternativa, il proprietario può decidere di abbattere le conifere presenti, se non sottoposte a vincoli specifici, per evitare attacchi futuri. In tutti i casi, gli interventi sono effettuati a cura e a spesa dei proprietari o dei conduttori delle superfici infestate;
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per quanto riguarda l’ambito territoriale del Comune di Alessandria, relativamente alle aree pubbliche, si rimanda al Servizio Gestione Aree Verdi Comunale che ha già messo in atto azioni di lotta obbligatoria alla processionaria e provvede alla rimozione dei nidi prima della schiusa e della liberazione del bruco; relativamente alle aree private di uso pubblico o aperte al pubblico, queste devono rispettare lo stesso comportamento previsto per le aree private.
Per segnalare eventuali casi sospetti, rivolgersi a Settore Fitosanitario Regionale – Environment Park, palazzina A2 L – via Livorno, 60 – 10144 Torino – tel. 011 432.3712 / fax 011 432.3710
(rif. Giovanni Bosio: tel. 0114323721 – email: [email protected])