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Un altro episodio di furto aggravato è stato risolto dal nucleo della sezione volanti che lo scorso 9 agosto ha arrestato un cittadino di nazionalità romena, che aveva infranto l’alzacristalli di un’auto per impossessarsi di una borsa da donna lasciata all’interno.

Il caso in questione ha avuto quasi la stessa dinamica: la Sala Operativa ha inviato una volante in centro città, su segnalazione del socio di una ditta di sistemi di sicurezza, che ha dichiarato agli operatori di aver posteggiato il proprio furgone nei pressi dell’ingresso dell’azienda stessa. Dopo essersi allontanato per qualche minuto, ha notato il finestrino frantumato del mezzo e la mancanza del suo marsupio, contenente alcuni documenti, una postepay ed uno smartphone.

Sicuramente l’autore del furto ha agito così in fretta, preso dalla voglia di assicurarsi il bottino, da non accorgersi delle telecamere di vigilanza che riprendevano proprio l’ingresso della ditta.

Immediatamente gli agenti hanno visionato le immagini registrate e sono riusciti a risalire all’autore del furto, riconoscendolo, poiché già noto alle forze di polizia.  Il soggetto, come è emerso distintamente dal video, si è avvicinato al furgone in sella ad una bicicletta, l’ha parcheggiata nelle vicinanze ed ha atteso di non essere notato per poi infrangere il finestrino della vettura, impossessarsi del marsupio e dileguarsi con disinvoltura tra le vie del centro.

Benché il soggetto fosse già noto agli agenti, poiché dedito ai furti e più volte controllato ed identificato durante i controlli del territorio, le immediate ricerche effettuate presso i luoghi maggiormente frequentati da quest’ultimo sono risultate, in un primo momento, negative. Tuttavia, risalendo all’ultimo domicilio dichiarato dal sospetto, gli agenti sono riusciti a scovarlo a casa di amici che lo ospitavano, mentre era seduto su un divano e si era da poco tolto l’inconfondibile t-shirt nera con scritte gialle, apparsa anche nel video.

Un volta riconosciuto ed identificato, R. Y.,  cittadino di nazionalità bulgara del 1979, ha confessato di essere l’autore del reato,  ha consegnato lo smartphone che aveva occultato in un cassetto, ed ha anche accompagnato i poliziotti presso il cassonetto dell’immondizia in cui ha gettato il marsupio, contenente i documenti del derubato ed il resto della refurtiva.

Gli operatori di polizia, hanno proseguito gli accertamenti del caso in Questura, procedendo anche al fotosegnalamento del fermato, riscontrando che è stato già condannato per analoghe condotte criminose.

La vicenda si è poi conclusa con la denuncia del soggetto per furto aggravato e la restituzione dei beni all’avente diritto, che, nel frattempo, si era recato in Questura per formalizzare la denuncia del patito furto.

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