L’elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica, salutata positivamente dai media, dalle forze politiche e dai cittadini, necessariamente deve far ripensare al giudizio inclemente che negli ultimi decenni la democrazia cristiana ha subito, e forse è arrivato il momento del revisionismo storico.
Abbiamo sentito l’onorevole Clemente Mastella, compagno di partito del Presidente Mattarella, e appartenente alla stessa corrente di sinistra del partito scudocrociato, ma soprattutto democristiano doc.
Qual è il significato politico di un Presidente della Repubblica democristiano?
“Democrazia Cristiana è molto più di un’idea politica e di un partito, è un insieme di valori, di cultura e di essenza e se sembrano fuori tempo e fuori misura, sono, invece, intrinsechi alla società e come valori non finiscono mai di esistere”
Come ricorda Sergio Mattarella, compagno di partito?
“Un uomo pacato, mite, quello che in questo momento ci vuole per questo Paese dove il gran vociare impera; é la figura che è riuscita con la sua elezione a ricompattare il PD e la scelta, per la prima volta, di un Presidente siciliano non è un caso, va verso l’unità del Paese. Pochi sottolineano un dato: la sua esperienza come giudice costituzionale lo renderà un garante della costituzione più di altri e il suo impegno sarà sempre sulla lunghezza d’onda della Costituzione, ne sono certo.”
Saprà dire di no a Renzi e al suo presidenzialismo di fatto?
“Mattarella non sarà di certo un presidente dimezzato, lo ricordo risoluto e a volte anche caparbio, una persona che non deroga ai suoi principi, quindi dobbiamo aspettarci anche i dinieghi se li riterrà opportuni”.
Lei ha da poco fondato il partito dei Popolari del Sud, da dove riparte?
“Ho fatto un bagno di umiltà e voglio ripartire dal territorio perché l’idea di una politica dalle dimensioni locali che parli, ascolti i propri cittadini sul luogo, è l’anima della politica stessa. Ho una visione sturziana delle autonomie locali”
Lì, però. sul territorio ha tanti nemici..
“Non li ho mai considerati nemici, ma avversari”.
Lei è alleato di Berlusconi per le prossime elezioni regionali, dopo gli errori tattici del patto del Nazareno, cosa dovrebbe fare Silvio Berlusconi?
“Berlusconi non ha misurato l’intelligenza politica di Renzi e ha sbagliato tattica, la situazione in Forza Italia è drammatica, è tutto il centro destra ad essere allo sbando, Lo stesso NCD deve trovare la sua identità, non può fare il cespuglio del Governo, stare al Governo e poi diventare opposizione per le elezioni. Berlusconi deve sanare le rotture all’interno di Forza Italia e nel centro destra tutto, deve decidere il suo successore. L’accettazione del sistema di lista nella nuova legge elettorale rappresenta un suicidio di partiti come Forza Italia a vantaggio della Lega e del M5S.
A proposito di Lega, lei aveva buoni rapporti con Bossi e con Salvini che viene in Campania a promuoversi?
“ Ci conosciamo da tempo essendo eurodeputati, il rapporto umano è buono e sicuramente il gesto di riqualificare il sud gli dà credito ma farà ancora fatica ad assestarsi in meridione, c’è ancora diffidenza nei suoi confronti”.
Cosa pensa della politica che parla attraverso twitter?
“Bisogna adeguarsi ai tempi, è così difficile mettere insieme le persone e se con la tecnologia riesco a raggiungerne tanti con il minimo sforzo, allora, ben venga. I tweet sono i vecchi comunicati stampa che poi vengono ripresi dalle tv e dai media”
Lei usa twitter?
“No, uso un po’ facebook”.
Cosa pensa dei nuovi costumi della politica?
“Trovo deprimente che dei segretari di partito non sappiano quali siano stati i Presidenti della Repubblica, e mi chiedo dove vogliano andare”.
Se potesse tornare indietro cosa non rifarebbe?
“Farei più attenzione alle persone, agli amici che poi invece si sono rivelati finti amici”.
E domani, cosa farà?
“ Non lo so, ma guardo tutto con più serenità, resta la passione civile della politica ma con meno entusiasmo”.
Fausta Dal Monte