Il C.I.S.S.A.C.A. collabora e realizza da tempo numerosi progetti sul territorio grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e negli ultimi anni grazie alla sensibilità e disponibilità del suo presidente notaio Luciano Mariano questo rapporto è diventato ancor più sinergico e costruttivo.
Nel marzo 2020 il C.I.S.S.A.C.A. ha costituito insieme all’Asl di Alessandria, alla Caritas e al terzo settore il tavolo “Emergenza Covid” per sostenere le famiglie in difficoltà economica colpite dalla crisi pandemica, progetto prezioso finanziato anche dalla Fondazione. Da questo tavolo è emerso anche il bisogno di aiutare persone e famiglie che fino ad oggi non disponevano di una soluzione abitativa. Hanno finalmente ottenuto l’assegnazione di un alloggio ATC, ma non ne possono fruire per mancanza degli arredi fondamentali, per impossibilità a sostenere i costi del trasloco e l’installazione dei mobili.
“Abbiamo promosso con grande interesse questo nuovo progetto di integrazione sociale – dichiara il presidente della Fondazione, Luciano Mariano – che si prende cura dei più fragili e che permette di assicurare una abitazione alle famiglie e alle persone in difficoltà o colpite dai gravi effetti della crisi economica seguita a quella sanitaria. È una iniziativa di notevole valore umano e culturale che ha importanti risvolti sia sul futuro dei più giovani che possono crescere e studiare in un ambiente confortevole, sia su quello degli adulti ai quali viene restituita la speranza in un futuro migliore. Siamo certi che questa collaborazione creerà positivi sviluppi per la comunità e ringraziamo i nostri partner per la sensibilità e l’impegno dimostrati verso le esigenze delle categorie sociali più deboli”.
Una casa abitabile rappresenta un ambiente sicuro e stabile, migliora la qualità della vita e offre alle famiglie e ai figli minori un maggior benessere in termini di salute generale, di rendimento scolastico, di partecipazione alla vita della scuola. In questo percorso la soluzione abitativa vivibile è un punto importante di arrivo e nello stesso tempo di partenza verso l’autonomia e la possibilità di costruire futuro.
Date tali premesse, è stato messo a punto il progetto “Dalla strada alla casa: percorsi di sostegno a favore di cittadini fragili per facilitare e garantire l’accesso all’abitazione”, che sarà realizzato nei prossimi mesi grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
Il progetto in sintesi
Il progetto si inserisce all’interno delle attività del Tavolo Emergenza Covid ed intende sostenere famiglie e persone che dopo essere state private del diritto all’abitazione, hanno finalmente ottenuto l’assegnazione di alloggio ATC ma non ne possono fruire a causa della mancanza degli arredi fondamentali. Si tratta di due tipi di beneficiari: persone sole, che dopo essere state ospitate in ostello Caritas per anni, hanno ottenuto l’alloggio di emergenza abitativa e famiglie, anche numerose con figli minori, che dopo uno sfratto e un periodo trascorso negli spazi di accoglienza allestiti da Caritas e Cissaca, hanno ottenuto l’assegnazione di una casa popolare, ma hanno perso tutti i mobili e non dispongono di risorse sufficienti a provvedere in autonomia. In un solo mese sono stati rilevati i bisogni di 4 nuclei: un anziano e tre famiglie di cui una con un figlio affetto da disabilità motoria, ma, vista la ripresa dell’attività di ATC sul fronte delle assegnazioni, si prevede un aumento di richieste di aiuto. Attraverso un elenco di criteri condivisi, il gruppo di lavoro del TEC si farà carico della collaborazione con un’associazione per l’acquisto, l’installazione e la realizzazione dei traslochi. Il traguardo dell’abitazione consentirà anche di valutare il processo di autonomizzazione e di miglioramento della qualità della vita delle persone coinvolte.
Il percorso del progetto dalla definizione del bisogno, degli obiettivi fino alla realizzazione
Dall’inizio di gennaio ad oggi, sono stati 81 i nuclei familiari assistiti dal Tavolo Emergenza Covid: si tratta in prevalenza di famiglie residenti ad Alessandria, suddivise equamente tra italiane e straniere. Emerge in modo significativo la quota di italiani che chiedono aiuto per sostenere i costi dell’abitazione e dell’alimentazione. La vastità della platea dei beneficiari ha anche permesso l’osservazione di un dinamismo nella condizione abitativa dovuto alla ripresa delle assegnazioni degli alloggi di edilizia popolare e la rilevazione di un nuovo bisogno, ovvero l’acquisizione dei mobili necessari ad arredare le abitazioni. In questo mese 4 nuclei familiari, provenienti da strutture comunitarie o da alloggi ammobiliati, non possono accedere alle risorse abitative assegnate a causa della mancanza di arredi: la rete delle associazioni sta organizzando sia la ricerca all’interno della raccolta dell’usato che l’acquisto di elettrodomestici nuovi e sicuri, ma diventa poi necessario sostenere i costi dei traslochi e dell’installazione. Concretamente, il Cissaca assegnerà le risorse finanziarie del progetto alla gestione di un’associazione locale che si occuperà dell’acquisto, installazione, raccolta di arredi conformi ai bisogni delle famiglie individuate dai rappresentanti dei Servizi. Scopo del progetto è migliorare la qualità della vita di famiglie segnate pesantemente dalla crisi economica e pandemica, gli obiettivi specifici riguardano la riduzione dei tempi di permanenza negli ostelli da parte di persone e famiglie titolari di alloggio ATC, soprattutto se sono presenti bambini e ragazzi, il riciclo di mobili usati nell’ottica della lotta allo spreco, la diminuzione di persone e famiglie senza abitazione. La previsione di nuove assegnazioni a famiglie attualmente ospitate negli ostelli della città o in condizioni di emergenza abitativa in alloggi ammobiliati, impone la ricerca di nuove risorse finalizzate a garantire risposte mirate e di reale efficacia perché capaci di mutare radicalmente e positivamente le situazioni più critiche, nonché di favorire un cambiamento nella relazione d’aiuto alleggerendo i carichi assistenziali.
Risultati attesi
I principali risultati del progetto riguardano l’aumento di persone dimesse con successo da strutture comunitarie di bassa soglia, la messa a punto di un modello di lavoro che a partire dall’identificazione dei beneficiari, sia capace di attivare la rete delle associazioni e coordinare acquisti, ricerca, riciclo dell’usato in tempi rapidi per favorire l’accesso alla casa di persone che ne sono state private. È prevedibile inoltre un aumento di persone dimesse dalla presa in carico perché attraverso la riposta abitativa saranno capaci di autodeterminarsi senza ulteriori aiuti dei servizi. Il principale esito del progetto riguarda il collegamento positivo tra l’assegnazione della casa e l’aumento di benessere dei genitori e dei figli minori, in termini di salute generale, rendimento scolastico, partecipazione alla vita della scuola.