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Riceviamo e pubblichiamo:

“Nella mattinata di giovedì 12 febbraio presso la sede di Confagricoltura Alessandria si è svolta una riunione del Coordinamento Provinciale Interassociativo Catasto per la provincia di Alessandria che ha avuto come oggetto la discussione del Decreto Legislativo emanato alla fine dell’anno scorso sulle nuove Commissioni Censuarie. Nella stessa sede i rappresentanti delle 15 Organizzazioni, che interessano tutti i settori dell’economia, facenti parte del Coordinamento provinciale (ABI, ANCE, ANIA, CIA, CNA, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFCOMMERCIO, CONFARTIGIANATO, CONFEDILIZIA, CONFESERCENTI, CONFINDUSTRIA, CONSIGLIO NAZ. DEL NOTARIATO e FIAIP) hanno colto l’occasione per esprimere alcune considerazioni sull’andamento della riforma del Catasto fabbricati a livello locale, che vedrà in discussione il prossimo 20 febbraio il nuovo decreto sui criteri estimativi degli immobili, con il fine di attribuire, attraverso un algoritmo, un valore vicino a quello di mercato.

L’operazione di riordino catastale sarà imponente e richiederà, per essere attuata, almeno 5 anni; riguarderà, infatti, più di 60 milioni di immobili che saranno suddivisi in due categorie, quelli a ‘destinazione ordinaria’, in prevalenza abitazioni, e quelli a ‘destinazione speciale’ ossia quelli produttivi. Al di là dei dettagli tecnici, tutto il Coordinamento provinciale ha espresso in maniera forte la convinzione che la riforma del catasto sia sicuramente una priorità al fine di avere un sistema catastale più equo, trasparente ed orientato alla crescita, ma tale operazione non deve ‘assolutamente’ portare ad un aumento della pressione fiscale. Secondo il coordinatore provinciale e responsabile fiscale di Confagricoltura Alessandria Ottone Marco, l’unico modo per essere certi dell’invarianza di gettito è che questa sia calcolata a livello comunale e non a livello nazionale. Inoltre, è stato ribadito che il monitoraggio sui valori di compravendita e sui canoni di locazione delle unità immobiliari di tutte le categorie catastali che il Coordinamento sta attuando sarà uno strumento valido e di supporto alle Commissioni censuarie locali al fine eliminare, od almeno ridurre, le iniquità che potranno crearsi nella determinazione delle rendite catastali e dei valori commerciali degli immobili.”

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