“Il sistema dei consorzi agrari va riformato con una discussione che coinvolga tutte le associazioni di categoria e il Parlamento e non con colpi di mano”. Così Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta nazionale di Confagricoltura e presidente di Confagricoltura Alessandria, sulla recente conversione in legge del decreto 91/2017 (cosiddetto “decreto Mezzogiorno”), che ha introdotto una serie di modifiche rilevanti al sistema dei consorzi Agrari. Confagricoltura Piemonte ricorda che i consorzi agrari godono, già dal 2009, del riconoscimento ex lege del requisito della mutualità prevalente, indipendentemente dai criteri stabiliti dal codice civile (a differenza di ogni cooperativa agricola che deve passare attraverso una rigorosa dimostrazione giuridica ed economica).
Con l’ultimo decreto il Governo aveva previsto un’ulteriore disposizione di vantaggio per i consorzi agrari, attribuendo natura mutualistica alle attività esercitate da società di capitali partecipate dai consorzi agrari. “Il Parlamento – spiega Confagricoltura – è riuscito ad attenuare la disposizione, togliendo l’automaticità dell’attribuzione della natura mutualistica e imponendo il rispetto degli scopi e delle finalità mutualistiche dei consorzi agrari. Invece di affrontare l’argomento in modo complessivo e a favore di tutto il comparto agricolo – sottolinea Confagricoltura Piemonte – ancora una volta si è scelta la strada di far fronte a esigenze contingenti dettate dalla crisi irreversibile dei 20 consorzi agrari rimasti”. Confagricoltura ribadisce la sua contrarietà a disposizioni che non solo alterano la causa essenziale consortile ma tradiscono e annacquano il principio della mutualità intesa come scambio prevalente tra cooperativa e socio e il principio non lucrativo, in quanto non si possono considerare come prestazioni mutualistiche le prestazione delle società lucrative. Confagricoltura ritiene che nonostante le disposizioni che tendono ad alterare il principio della libera concorrenza e che risulteranno illegittime anche sotto l’aspetto della compatibilità con il Trattato UE, la sorte dei consorzi agrari sia segnata in quanto la gestione degli stessi si è sempre più allontanata dagli interessi dei soci e dagli scopi generali a favore del settore agricolo per cui sono stati istituiti. “Per tutte queste ragioni – conclude Confagricoltura – auspichiamo l’apertura di un tavolo governativo con le associazioni degli agricoltori al fine di valutare complessivamente la situazione e individuare soluzioni idonee e compatibili con la situazione complessiva del settore agricolo e nell’interesse dei soci dei consorzi agrari”.