Venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 settembre torna l’appuntamento con “un altro genere di arte”, l’evento che ha accompagnato la Casa delle Donne fin dalla sua nascita e che parla alla città con i linguaggi dell’arte nelle sue diverse forme
E’ stato un anno difficile, un anno in cui la crisi sanitaria – ed i conseguenti e necessari mesi di isolamento e di distanziamento fisico – ha acuito le fragilità ed alimentato le situazioni di disagio, di violenza domestica, di emergenza abitativa. In questi mesi ci siamo attivate in forma digitale e, per far sì che il distanziamento fisico non si trasformasse in distanziamento sociale, abbiamo avviato lo sportello “Non sei sola”, con cui abbiamo incontrato, supportato decine di donne e che continua ad essere attivo al nostro numero telefonico (351 5920855).
Ora, dopo un periodo estivo fatto di nuovi e importanti lavori di ristrutturazione – indispensabili dopo il forzato periodo di chiusura a causa del lockdown e i devastanti eventi atmosferici che hanno coinvolto la città nell’ultimo periodo – abbiamo deciso di riaprire la Casa, con tutte le attenzioni necessarie a garantire la sicurezza sanitaria delle persone che la attraverseranno.
Lo facciamo con MIA, un’iniziativa dedicata all’arte nelle sue diverse forme, un festival che ha accompagnato l’esperienza della Casa delle Donne fin dalla sua nascita. Sarà una tre giorni di mostre, laboratori, danza, musica e teatro per promuovere e diffondere “Un altro genere di arte” e parlare alla città di diritti, antisessismo e lotta alla violenza di genere usando i linguaggi dell’arte. Da sempre crediamo, infatti, che sia necessario un profondo cambiamento culturale affinché si rompano le relazioni di forza che regolano i rapporti sociali e si possano ridefinire i rapporti tra i generi.
Il festival, che si svolgerà il 18, 19 e 20 settembre, sarà anche occasione per tornare a far parlare il muro esterno della Casa delle Donne, la cui scritta “Le strade sicure le fanno che donne che le attraversano” è stata cancellata nei mesi scorsi da uno zelante imbianchino notturno.
Riapriamo a un mese dalla notizia della nomina della commissaria straordinaria deputata alla gestione dell’edificio che ci ospita (https://
Sappiamo con certezza che saranno ancora tante (come già lo sono state) le persone che avranno voglia e necessità di “restare” alla Casa delle Donne e da lì non ce ne andremo!