Riceviamo e pubblichiamo:
Nella giornata del 3 novembre il Coordinamento Regionale CSE Sanità, rappresentato dalla Coordinatrice Regionale Stefania Gallo e dai Componenti di Segreteria Regionale Alessandro Campanino e Rodica Tanasa, hanno partecipato all’atteso incontro con l’assessore alle Politiche Sociali ed Integrazione Socio-Sanitarie della Regione Piemonte Dott. Maurizio Marrone e il proprio Staff Tecnico.
Nel corso di tale incontro la CSE SANITA’ ha portato a conoscenza dell’Assessore Marrone sulla situazione dei Vari CCNL applicati nel settore Sociosanitario, Assistenziale ed Educativo visto l’inutile campagna discriminatoria verso il CCNL ANASTE(di cui la CSE SANITA’ è firmataria) attuata, in queste settimane, da parte
di CGIL-CISL-UIL nonostante la piena e corretta validità dello stesso Contratto.
L’Assesore Marrone ha confermato che è idea della giunta regionale siglare un regolamento che obblighi gli enti del settore ad applicare dei CCNL siglati dalle Organizzazione sindacali comparativamente rappresentative nel comparto.
La Cse sanità ha fatto presente ai rappresentanti Regionali, soprattutto, che anche quando i Datori di Lavoro applicano i CCNL sottoscritti da CGIL-CISL-UIL, i Datori di lavoro, con l’appoggio della Triplice, sono i primi a non applicare correttamente e coerentemente il dettato contrattuale (vedasi la situazione dei Tempi di vestizione o svestizione non applicati nella maggior parte delle aziende del settore nonostante siano previsti dai CCNL).
Punto focale resta la gestione di queste strutture e per questo è stata ribadita la necessità di un attento monitoraggio e non solo riferito ai conti in rosso, ma soprattutto della gestione interna delle strutture, attualizzando e concretizzando la DGR sui minutaggi, ferma ormai dal 2012, aumentando i Controlli sulle RSA attraverso l’assunzione del maggior numero possibile di personale ispettivo (Spresal e Commissioni di vigilanza) nelle Asl.
Il Dirigente Tecnico del Settore ha informato che è loro volontà procedere ad un aggiornamento della DGR 45/2012, attualizzandolo alla situazione odierna delle RSA, e che per eventuali segnalazioni di problematiche è in fase di realizzazione un tavolo multisettoriale nell’ente regione sulla nascita a livello contenutistico e formativo della figura dell’Operatore Socio-Sanitario Specializzato, anche in collaborazione con altri Regioni. Secondo la CSE SANITÁ “ è utile, se non indispensabile, prima di inserire nuove figure all’interno delle RSA, attuare una piena riforma del settore coinvolgendo tutti gli attori”.
La posizione è chiara ed è stata ribadita al tavolo: “I cittadini che si avvalgono di queste strutture e i servizi che vanno loro somministrati dagli operatori devono rimanere punto fondamentale e la qualità degli interventi deve assumere uno standard, a livello regionale, omogeneo. E da questo non si può arretrare. Si è consapevoli che la situazione in generale nel nostro Paese non è rosea, vista la sofferenza del settore dovuta, secondo noi, all’ ignavia del legislatore nazionale, quelli che noi riteniamo essere servizi essenziali non possono più ricadere nel libro paga delle Ipab o degli Enti Regione, ma devono il prima possibile trovare una risposta nel SSN che deve fornire servizi di prossimità al pari di quanto accade in altri Paesi.
Siamo convinti che il metodo assunto nel nostro Paese, di totale disinteresse da parte della politica e dei rappresentanti del Mondo del Lavoro, siano la conseguenza di tale emergenza e che l’unica soluzione sia quella di una totale e repentina modifica delle politiche fino ad ora attuate.