“Quantificare i danni al momento è impossibile, decine di milioni di euro, solo per la provincia di Alessandria. Intanto continua la mappatura delle zone maggiormente interessate dal maltempo e la cifra è in continua crescita. I tecnici Coldiretti, già dalla giornata di ieri, hanno iniziato un primo monitoraggio reso difficile dalle avverse condizioni climatiche e sta proseguendo dalle prime ore si questa mattina per aiutare coloro che si trovano in zone isolate e collaborare con la Protezione Civile. Difficoltà per gli animali nelle stalle e problemi alle strutture, serre spazzate via, vigneti franati e campi diventati immense piscine”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco a commento di un fine settimana disastroso, che dal punto di vista agricolo ha aggiunto nuovi problemi a quelli già esistenti, risultato di un’annata meteorologica che non ha risparmiato nessun settore.
“Abbiamo denunciato più volte la difficoltà di portare a termine le semine, adesso la situazione si è ulteriormente aggravata, sembra non esserci fine al peggio. I raccolti dei prodotti autunnali definitivamente compromessi, una situazione insostenibile. Dobbiamo confrontarci con un territorio fragile, compromesso, che ci sta presentando il conto. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – La sicurezza delle persone è a rischio come è a rischio la biodiversità e il patrimonio agroalimentare: problemi ai quali non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre un quarto della terra coltivata”.
Nei terreni finiti sottacqua la pioggia senza tregua ha ormai compromesso le tradizionali semine autunnali come quelle del grano, con il 50% in media delle operazioni in media ancora da completare. Gli agricoltori non riescono neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, i germogli e le piantine sono soffocate per la troppa acqua.
“Le previsioni per i prossimi giorni non sono incoraggianti, se il maltempo dovesse proseguire ancora a lungo sarebbe impossibile completare le semine, con il conseguente azzeramento di buona parte dei raccolti. Vivere in aree a rischio frane, alluvioni ed esondazioni di fiumi, in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico anomalo condiziona la vita e il lavoro. – hanno concluso Bianco e Rampazzo – Non solo Tanaro e Bormida ma anche i corsi d’acqua minori: è fondamentale monitorare gli alvei torrentizi, provvedendo alla loro continua pulizia. Per intervenire, non bisogna aspettare la calamità naturale ma servono politiche mirate contro la cementificazione selvaggia e l’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato”.