La presenza di animali selvatici, dai lupi ai cinghiali, sta mettendo a rischio la presenza e il lavoro dell’uomo anche in alcune aree della provincia alessandrina, la Val Borbera, Tortonese e Val Curone in particolare, dove si moltiplicano le segnalazioni di attacchi.
Dopo un periodo nel quale la specie era scomparsa, a seguito degli interventi di ripopolamento attualmente la presenza del lupo è ritornata anche in molte zone in cui non era più presente da circa un secolo.
In riferimento al Piano Lupo presentato dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, Coldiretti Alessandria sottolinea la necessità di “lavorare sulla prevenzione concedendo aiuti per la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la costruzione e ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali. – ha affermato il Presidente provinciale Mauro Bianco – Ma è anche necessario rivedere il sistema di accertamento e risarcimento dei danni affinché oltre a garantire un completo reintegro della perdita di reddito per l’agricoltore siano coperti non solo i danni da lupo, ma anche quelli causati da cani inselvatichiti nonché quelli indiretti per aborti e cali di produzione, prevedere un sistema di misure di prevenzione dei danni incentivando le imprese agricole con un adeguato regime di sostegno”.
Essendo il lupo una specie protetta dalla normativa europea si rende indispensabile trovare un giusto equilibrio perché questa convivenza forzata tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità poiché i pastori attraverso la loro opera conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni.
A rischio spopolamento diversi territori che potrebbero essere totalmente abbandonati: la presenza di branchi di lupi, infatti, sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo in difficoltà anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana regionale, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. “In attesa di conoscere i dettagli del nuovo Piano – aggiunge il Direttore Roberto Rampazzo – serve un forte impegno dalla Regione Piemonte affinché in sede della Conferenza Stato-Regioni si possa velocizzare l’iter e rafforzare il piano, dove necessario. Di fondamentale importanza, quindi, che siano presenti a livello territoriale misure anche coraggiose per controllare e contenere i lupi e gli ibridi cane-lupo. Altrettanto importante è il tema del risarcimento dei danni e del mancato reddito per cui vanno previsti ulteriori premi economici a supporto delle difficoltà che, comunque, gli allevatori incontrano nel loro lavoro quotidiano”.