Il lavoro agricolo intenso, bello ed avvincente, ma fortemente impegnativo a livello di ore ha sicuramente tutte le caratteristiche per rientrare tra le attività usuranti da esentare dall’adeguamento automatico dell’età pensionabile.
Quindi, non solo gli operai agricoli, ma anche i lavoratori autonomi agricoli, ovvero i coltivatori diretti, che svolgono i medesimi lavori e anche con maggiore intensità, devono essere ricompresi tra le attività usuranti da esentare dall`adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita.
E’ quanto chiede la Coldiretti nel commentare l’ipotesi dello stop dell’aumento a 67 anni dell’età dal 2019 per 15 categorie di lavori gravosi: oltre alle 11 già fissate dall’Ape social, altre 4 (agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori).
“Occorre evitare – afferma il presidente Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino – una ingiustificata discriminazione nel lavoro dei campi riconoscendone le specificità. L’estensione della deroga nelle campagne è una spinta per il ricambio generazionale in un settore dove si assiste ad una crescente domanda di lavoro da parte di giovani, ma anche una necessità per ridurre, con nuove energie, l’impatto degli infortuni sul lavoro in agricoltura dove hanno una incidenza più elevata rispetto agli altri settori nonostante un positivo calo del 4,8%, sulla base dei dati Inail nel primi otto mesi del 2017”.