Il settore agricolo è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito.
A testimoniarlo è anche la provincia di Alessandria. A novembre in Italia sono più che raddoppiate le tempeste di pioggia, vento, neve, grandine e trombe d’aria, con un aumento record del +121% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A pesare sono anche i problemi strutturali con frane e smottamenti sulle strade rurali dove si sono registrati problemi per la circolazione con sottopassi e strade allagate a Spinetta Marengo, a Litta Parodi, San Michele, in valle Scrivia, Novi Ligure e la zona di Ovada.
“Campi allagati e danni ingenti, ma a pesare sono anche i problemi strutturali con frane e smottamenti sulle strade rurali che rendono difficile la circolazione, con la situazione che è ulteriormente peggiorata nelle zone di montagna dove il maltempo ha reso difficili i collegamenti”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali e territoriali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. “Il settore agricolo è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Le precipitazioni, sempre più intense e frequenti, si abbattono su un territorio reso fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con più di nove comuni su dieci in Italia a rischio per frane o alluvioni. E’ indicativo un dato: 3 persone su 4 sono spaventate dai repentini cambi del meteo e sono 7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio frane, alluvioni ed esondazioni di fiumi in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico che condiziona la vita e il lavoro”.
Per questo l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.