L’arrivo del maltempo salva le campagne dalla siccità e le semine primaverili a rischio dopo un mese di marzo che ha fatto registrare il record negativo del 78% di precipitazioni in meno in Piemonte dove l’area maggiormente penalizzata dalla mancanza di acqua è stato il Nord-Ovest, dove finalmente è arrivata la pioggia.
“Le precipitazioni – afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – sono importanti per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. L’acqua infatti aiuta le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso, pomodoro ma a preoccupare sono anche gli ortaggi e le piante da frutto fiorite in anticipo per le alte temperature”.
In queste condizioni il maltempo è manna per gli agricoltori ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni.
“In particolare a preoccupare è la grandine, l’evento più temuti dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti in fiore e – spiega il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – spogliano le piante compromettendo la produzione successiva”.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
La protezione civile sta monitorando la situazione, l’allerta infatti è scattata nelle regioni dove è più pesante il deficit idrico.