All’incontro organizzato da Coldiretti Piemonte per fare il punto sui danni da fauna selvatica ha partecipato una delegazione di Coldiretti Alessandria, l’occasione per denunciare, ancora una volta, una situazione ormai insostenibile che, tra lungaggini e burocrazia, continua a mettere a dura prova il reddito delle aziende.
“Noi agricoltori chiediamo, in sostanza, di fare il nostro mestiere, di essere liberati dalla “calamità” rappresentata dalla fauna selvatica, non di essere indennizzati. – ha sostenuto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Nonostante la Regione abbia erogato i fondi, un numero significativo di ATC, per una loro palese inefficienza, ritardano gravemente a risarcire le aziende, vittime di questo sistema. Basti pensare che nel 50% dei casi si superano i 3 anni per liquidare gli indennizzi agli imprenditori agricoli. Un sistema talmente farraginoso che si sta verificando un apparente paradosso: in un momento in cui il numero dei cinghiali e dei danni che provocano, mettendo anche a rischio l’incolumità dei cittadini, aumentano si sta registrando, rispetto al passato, un calo del numero di denunce anche per effetto della rinuncia a coltivare porzioni sempre più vaste del territorio collinare. Gli imprenditori non hanno più fiducia ed evitano, addirittura, di far denuncia”.
E’ fondamentale individuare nuove modalità di gestione delle procedure che un’impresa agricola è tenuta ad adottare per ottenere il riconoscimento e risarcimento dei danni subiti; anche in questo caso è essenziale una semplificazione.
“Sono necessarie – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – tempistiche certe a partire dalla fase di accertamento del danno, oltre a modalità di rendicontazione e liquidazione efficienti e trasparenti. Chiediamo, a tal proposito, di poter accedere ai dati degli ATC relativi ai danni accertati, da risarcire e risarciti. Basta ad azioni che, in alcuni casi, si sono rilevate irregolari, con lentezze ed inefficienze: a pagare tutto questo, anche in termini di redditività, sono i nostri imprenditori che continuano col loro lavoro a presidiare territori altrimenti disabitati convivendo con gli attacchi dei selvatici, sempre più all’ordine del giorno”.
L’obiettivo principale è quello di esporre la posizione e le richieste del settore, riguardo ad alcune tematiche che da anni interessano molto da vicino gli imprenditori agricoli e che ancora non trovato adeguate risposte.