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In Comune ad Acqui Terme si è svolta una riunione tra le Associazioni agricole e una rappresentanza dei 24 Comuni in convenzione per fare il punto sulla grave situazione della discarica di Sezzadio.

La storia della discarica di rifiuti speciali è iniziata nel lontano 2012 a suon di ricorsi e controricorsi e si è arrivati ad oggi con un provvedimento autorizzativo della sua realizzazione da parte della Provincia.

Le Organizzazioni agricole intendono coinvolgere “la Politica” provinciale, regionale, nazionale ed europea, espressione del nostro territorio e con loro trovare soluzioni affinché il nostro bellissimo Monferrato non venga deturpato da progetti non voluti da tutta la popolazione.

La falda acquifera – ricorda Valter Parodi, direttore di Confagricoltura – è una risorsa insostituibile, per il territorio e non deve essere messa a repentaglio da progetti di natura industriale potenzialmente inquinanti”.

Per quanto riguarda la tangenziale di Sezzadio – continua Carlo Ricagni, direttore della CIA – opera definita “di compensazione” per la realizzazione della discarica, oltre a sottrarre all’agricoltura dei fertili terreni coltivati anche a ortaggi, provocherebbe di riflesso una grave ed insanabile ferita al territorio, i cui vigneti sono stati dichiarati “Patrimonio dell’Umanità” dall’UNESCO”.

Conclude Emiliano Bracco, vice direttore di Coldiretti: “Saremo al fianco degli agricoltori e dei cittadini, l’acqua della falda di Predosa/Sezzadio già alimenta 50.000 persone e ne potrebbe servire fino a 200.000. Sul bene acqua non si scherza; è un bene a disposizione di tutti e nessuno può metterlo in pericolo”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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