Sul territorio ha avuto effetti devastanti, con le campagne che sono allo stremo.
L’ANALISI COLDIRETTI
Era dall’epoca di Michelangelo Buonarroti che non faceva caldo così. La peggiore siccità in Europa degli ultimi 500 anni è costata all’agricoltura italiana 6 miliardi di danni, equivalenti al 10% del prodotto agroalimentare nazionale. Che qui da noi, a livello della provincia di Alessandria, vale circa 300 milioni di euro.
E’ emerso durante la diffusione delle immagini di osservazione della Terra del progetto ‘Copernicus’, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa), secondo le quali l’estate 2022 nel Vecchio Continente è stata la più siccitosa dal 1540.
LE PAROLE
Mauro Bianco, presidente Coldiretti Alessandria: “Un’anomalia che ha avuto effetti devastanti sul territorio, a causa di precipitazioni dimezzate e di caldo record. Il mese di giugno che ha fatto registrare una temperatura
superiore di 2,88° rispetto alla media, vicini al massimo del 2003, mentre a luglio la colonnina è stata più alta di 2,26°, inferiore solo al 2005”.
Roberto Bianco, direttore Coldiretti Alessandria: “In alcune zone preoccupa anche la vendemmia, con una prospettiva di calo del 20% delle uve. Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire anche con un profondo mutamento del paesaggio: la siccità è la calamità più rilevante per il mondo agricolo, con danni per quantità e qualità dei raccolti. Il cambiamento rivela l’evidente tendenza alla tropicalizzazione, con elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi”.
LE CONSEGUENZE
Le campagne sono allo stremo, con cali produttivi del 45% per mais e foraggi per l’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per frumento e riso e sino al 70% per la frutta, ustionata da temperature che hanno toccato i 40 gradi.
Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per garantire la
disponibilità dell’acqua anche nei momenti di difficoltà. Per questo Coldiretti ha elaborato assieme all’Anbi un progetto immediatamente cantierabile per realizzare una rete di bacini di accumulo, veri e propri laghetti, per raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia.