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Riceviamo e pubblichiamo le seguenti parole del Cissaca:

“Tante sono le storie che si possono raccontare sull’affidamento familiare. Descrivono la vita di bambini, adolescenti, famiglie, mamme e papà. Tante persone che con l’esperienza dell’affidamento familiare sono cresciute e hanno provato che ‘l’accoglienza è un moltiplicatore di affetti e di emozioni‘.
Entrare in contatto con esperienze concrete può aiutare a comprendere cos’è l’affidamento familiare e cosa comporta.

Raccontiamo, per questo motivo, la storia di Federica e Mario, genitori affidatari di Matteo.

La domanda ricorrente che ci viene fatta quando parliamo di affidamento familiare è ‘cosa vi ha spinto a fare questa esperienza?‘ ‘All’inizio un desiderio inconsapevole, poi motivato e intenzionale di aiutare un bambino, di accompagnarlo per un periodo della sua crescita e a stare meglio. Matteo aveva otto anni, viveva una situazione difficile in una famiglia allargata che ha creato in lui non poca confusione nelle emozioni e nella sua mente. La traumatica separazione dei genitori, le difficoltà subentrate nei rapporti in famiglia e nella vita di tutti i giorni, gli hanno creato un ritardo nell’apprendimento, soprattutto del linguaggio. Quando è arrivato a casa nostra era timido e introverso. A tavola sembrava non conoscere anche le più semplici regole e la sua alimentazione era sregolata. Non aveva abitudine ad usare lo spazzolino per i denti e temeva di fare il bagnetto. Poi, a poco a poco, ha capito che le regole servono ad avere cura di se stessi e che in ogni casa ce ne sono per stare insieme, e non sono sempre le stesse, possono essere diverse. Abbiamo lavorato molto con le lettere e attraverso il gioco, ci siamo impegnati tanto e, anche grazie all’aiuto degli insegnanti e degli operatori della logopedia, ora Matteo comprende e assimila, ha fatto passi da gigante. All’inizio era difficile comunicare con lui, quando le parole affrontavano muri grandi, contro l’incomprensione e i ricordi dolorosi che lasciavano spazio al silenzio e a sguardi talvolta tristi e assenti. Riconoscersi poi nel suo stupore quando davanti allo specchio si osservava con la divisa della squadra dei pulcini di calcio, con il borsone della squadra più grande di lui e l’orgoglio per le scarpe coi tacchetti. Il suo primo gol? Non ce lo scorderemo mai…che emozione! Sono i suoi sorrisi a ricompensarci, non neghiamo i momenti difficili che ci sono e ci saranno ma possiamo fare un po’ per volta, piano piano, non tutto subito. Ce lo ha insegnato Matteo’.

Bacheca ricerca affidatari: Il Cissaca ricerca persone singole, ‘nonni sostitutivi dei bambini per un affidamento diurno di bambini dai 6 agli 11 anni, per un sostegno dall’uscita da scuola sino all’ora della cena, per un aiuto scolastico e per favorire momenti di gioco e aggregazione con altri bambini (zona di Alessandria).

Cerchiamo, inoltre, famiglie affidatarie per un’accoglienza residenziale di minori fra i 9 e i 13 anni che risiedano in città o nei paesi limitrofi.”

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