“Condividiamo i motivi della protesta dei giorni scorsi nelle città italiane ed europee: sono un indicatore del fatto che la misura è colma e che è il momento di assumersi, ciascuno nel proprio ruolo, le responsabilità. Si tratta una protesta che ha una radice comune: le politiche agricole dell’Unione Europea e la scarsa tutela dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Non ci sembra tuttavia opportuno mettere la bandiera su manifestazioni nate trasversalmente, ma siamo aperti al confronto e a condividere sui tavoli istituzionali le proposte e le rimostranze che arrivano e che arriveranno dai nostri agricoltori”.
E’ il commento delle presidenti di Confagricoltura Alessandria e Cia Alessandria, Paola Sacco e Daniela Ferrando di fronte all’ondata di malcontento che sta attraversando il continente e che sta portando in piazza gli agricoltori.
Come associazioni sindacali agricole, Confagricoltura e Cia portano avanti iniziative nelle sedi istituzionali per garantire un’adeguata tutela alle aziende del comparto primario, ma fanno i conti con un sistema politico che, a tutti i livelli, non supporta le doverose raccomandazioni di chi ogni giorno si confronta con la dura realtà della coltivazione della terra e dell’allevamento.
Nella nostra provincia subiamo anche il peso della presenza incontrollata di fauna selvatica, abbiamo dovuto fare i conti con la Psa, pagando il fatto di essere stati la prima provincia italiana con casi di contagio e pagando l’impreparazione di chi avrebbe dovuto risolvere il problema.
Subiamo un continuo consumo del suolo ad uso non agricolo e, da ultimo, ben 5 siti dell’alessandrino sono indicati tra quelli ritenuti idonei ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari.