Esercitato il diritto di prelazione per le azioni in vendita che porta a una nuova configurazione del capitale sociale e alla conferma dei valori fondanti dell’azienda: centralità del territorio e qualità del prodotto e della filiera.
“La composizione societaria della Centrale del Latte rimane confermata: oltre l’88 per cento delle quote resta saldamente in mano agli allevatori locali”. Con queste parole il Presidente della Centrale del Latte di Alessandria e Asti, Filippo Zaio, sintetizza quanto emerso in seguito all’apertura delle buste pervenute al Comitato Esecutivo della Centrale e che ha confermato l’avvenuto esercizio del diritto di prelazione riservato ai soci rimanenti sulle quote messe in vendita alla fine del 2016 dai quattro soci Brezzi, Guglielmero, Audrito e Cazzulo, che oggi escono dalla compagine sociale.
Il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha, dunque, certificato i seguenti corrispettivi in merito al 34,033% del capitale sociale messo in vendita e su cui era pervenuta un’offerta per l’intera quota da parte della Centrale del Latte d’Italia:
Socio |
Quota percentuale |
Pederbona |
29,421 |
Claudio e Alessandro Monferino, Francesco Rescia |
4,232 |
Nadia Castagnoli, Giacomo D’Eboli |
0,380 |
In base a tali corrispettivi presentati, la nuova configurazione del capitale sociale della Centrale vede ora il 51,15% per la Pederbona, il 25,82% per il Centro Cooperativo Raccolta Latte e il 10,82% per il Comune di Alessandria. Le restanti quote sono suddivise tra i soci minori: oltre agli allevatori ricordiamo il Comune di Novi Ligure e la Banca Popolare di Milano.
“Una evidente dimostrazione di fiducia, un grande sforzo individuale e una assai rilevante operazione societaria”: così esprime la sua soddisfazione il Direttore Generale della Centrale, Franco Butti, che sottolinea “il valore del lavoro compiuto in questi anni da tutti gli attori della complessa filiera di cui la Centrale è espressione e dell’impegno a garanzia del territorio, esercitato anche in queste settimane dalle istituzioni locali”.
Gli allevatori evidenziano come, oltre alla territorialità, saranno proprio i parametri di qualità del prodotto e della filiera a rappresentare la condizione imprescindibile per chi, oggi o domani, vorrà entrare a far parte della compagine sociale dell’azienda. A tal proposito, è stato di recente presentato alla Regione Piemonte un Progetto innovativo di filiera che mira al perfezionamento delle qualità del latte, operando su parametri quali l’alimentazione degli animali e la qualità del lavoro in stalla, oltre al potenziamento delle analisi di laboratorio e delle attività di ricerca.