“Accogliere la Parola del Signore come luce che può trasformare la nostra vita. Esteriorità e vanità sono due dei mali peggiori, è necessario andare oltre per far scendere Gesù nel nostro cuore e capire che essere il dono di noi stessi è ciò che il Signore ci chiede. La concretezza di chi si prende cura del creato è sinonimo di amore vero e sincero, un amore che si traduce nel pane e nel vino dell’Eucarestia”.
Con queste parole il Vescovo della Diocesi di Casale Monferrato, Mons. Gianni Sacchi, ha dato il benvenuto alle centinaia di coltivatori diretti che hanno gremito ieri mattina la Cattedrale di Sant’Evasio in occasione della Giornata Provinciale del Ringraziamento.
Una ricorrenza solenne che quest’anno si aperta con un momento divulgativo nei locali del Seminario dove è stato stilato un primo bilancio di un’annata agraria che può riassumersi “tra luci e ombre” a causa del clima sfavorevole di questo 2017 che ha influito in maniera negativa sulle produzioni Made in Italy: dalla siccità alla grandine, gli effetti si sono fatti sentire in molti settori.
A farne le spese la quantità delle produzioni, non certamente la qualità: le prime stime indicano, quindi, un’annata non particolarmente abbondante, pur se di buona qualità anche se per avere un quadro definitivo della situazione bisognerà attendere le rilevazioni relative alle rese, che cambiano notevolmente a seconda delle zone.
“L’intero settore agricolo è tartassato, oltre che dai prodotti sottopagati, da annate da incubo: il clima è impazzito. – affermano il Presidente e il Direttore della Coldiretti di Alessandria Roberto Paravidino e Leandro Grazioli – Passiamo da un estremo all’altro, con temperature sempre fuori la media: o troppo alte o troppo basse con le piogge che sono diventate un miraggio. Le piante non possono seguire il proprio corso naturale. Le perdite sono elevate ed è difficile quantificarle, soprattutto se si aggiungono anche i danni causati dalla fauna selvatica incontrollata. Per non parlare poi delle speculazioni che avvengono nel mercato da parte di chi approfitta delle calamità per sottopagare i prodotti agli agricoltori e portarli alle stelle per il consumatore finale”.
La Giornata del Ringraziamento viene sempre accompagnata da un messaggio che i Vescovi consegnano alla Chiesa Italiana, e che quest’anno riguarda “La terra ospitale”. Il 2017 è infatti l’anno internazionale del Turismo sostenibile per lo sviluppo” promosso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, con l’invito a coniugare la coltivazione della terra con l’ospitalità.
La Giornata del Ringraziamento è l’appuntamento annuale più importante per le nostre campagne: la consapevolezza che la vita, la terra, il seme la pioggia, l’avvicendarsi delle stagioni e il lavoro sono un dono affidato da Dio all’uomo, alla sua libertà e alla sua creatività, è riconoscere che il lavoro dei campi è un bene che va sostenuto e valorizzato sempre.
“Il lavoro della terra, che assorbe buona parte delle giornate degli agricoltori, può convergere nella preghiera, per continuare ad usare bene il dono della terra, nonostante il peso della fatica che comporta e il sudore che lo accompagna” ha continuato Mons. Sacchi che ha concelebrato con Mons. Ivo Piccinini consigliere ecclesiastico della Coldiretti alessandrina.
Suggestivo, come sempre, il momento dell’offertorio e la benedizione dei mezzi agricoli che si è svolta sul sagrato del Duomo.
Durante il momento conviviale sono stati consegnati riconoscimenti a chi “ha trascorso una vita in agricoltura e di impegno in Coldiretti” e un “grazie” speciale è andato a Giovanni Ottonello, classe 1927, presidente dell’associazione provinciale pensionati.
“Per Casale Monferrato è motivo orgoglio e soddisfazione poter ospitare il grazie dei campi – ha aggiunto Renato Baldi presidente di Zona e vice presidente della Coldiretti di Alessandria – Puntando sulla multifunzionalità, la nostra agricoltura dovrà essere in grado di dare luogo a produzioni congiunte, con nuovi modelli di sviluppo, capaci di rispondere adeguatamente alle attese del Paese. In questo tempo di crisi, un segnale positivo è rappresentato dal ritorno all’impresa agricola dei giovani, che sentono questo lavoro come una “vocazione”, che dona loro dignità e piena valorizzazione”.