L'ingresso della sede delle 'case popolari' ad Alessandria, in piazza Santo Stefano
Dalla Regione arriva una boccata d’ossigeno per i 7.600 “morosi incolpevoli” che abitano nelle case di edilizia popolare che non sono riusciti a pagare nemmeno la quota minima (il 14% del loro reddito) lo scorso anno.
La Regione, su proposta dellassessore Caucino, ha deciso, con una delibera approvata lunedì in giunta, di prorogare il termine di pagamento dal 31 marzo al 30 giugno della suddetta quota, necessaria per essere considerati “morosi incolpevoli”.
A tale categoria appartengono coloro che sono in condizioni di estremo disagio, con un Isee sotto i 6.500 euro e che, a causa dell’onda lunga dell’effetto Covid e dell’aumento dei costi dell’energia, dovuti alla guerra in Ucraina, sono in grave e preoccupante aumento.
Gli Enti gestori, secondo la nuova delibera, comunicheranno alla struttura regionale competente l’ammontare della morosità incolpevole maturata dai rispettivi assegnatari entro il 31 luglio.

Le parole

L’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, ha spiegato così la decisione: “Sono ben consapevole che esistono situazioni di grave disagio sociale. Con questa delibera allunghiamo i tempi di pagamento, consentendo a tante persone oneste di mettersi in regola. La parola d’ordine di questa giunta è che nessuno deve essere lasciato indietro e con oggi lo dimostriamo per l’ennesima volta”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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