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Riceviamo e pubblichiamo la mozione del consigliere comunale di Casale Monferrato, Luca Servato.

“A seguito del Consiglio Comunale di Casale M.to dove è stata ampiamente approvata la mozione per istituire il Bilancio Sociale anche nella nostra Città, tengo a precisare alcune caratteristiche fondamentali di seguito.
Prendo atto che il M5S, insieme a pochi altri Consiglieri di minoranza, si è astenuto dinanzi alla volontà di trasparenza, chiarezza, confronto, informazione e feedback. Dobbiamo lavorare ogni giorno migliorando il nostro operato e solo attraverso un la condivisione ed il confronto possiamo farlo.
Oggi, con questo provvedimento, i muri del Comune diventano “di cristallo”: per permettere ai cittadini di veder meglio cosa accade all’interno, in un modo comprensibile a tutti!”
I cittadini pongono la propria fiducia nei confronti della Funzione Pubblica e contano sull’impegno costante dei funzionari ad operare nell’interesse della collettività.
L’etica, a sua volta, rafforza la fiducia della collettività nei confronti della Pubblica Amministrazione ed è la chiave del buon governo e della buona amministrazione.
Può essere descrittiva se espone il comportamento umano, mentre può essere normativa o prescrittiva se fornisce indicazioni.
Chi esercita la funzione pubblica deve individuare i valori fondamentali condivisi per avere una visione comune di comportamento. I paesi dell’OCSE(8) hanno pubblicato e riconosciuto una serie di valori ai quali la Pubblica Amministrazione si riferisce, tra cui la democrazia e l’etica professionale. Negli ultimi anni, sono stati riformulati e revisionati i valori essenziali. A quelli tradizionali se ne sono definiti di nuovi che definiscono meglio le necessità di un Istituto Pubblico sempre attento ai cittadini e alla gente. L’imparzialità è il valore che ricorre spesso, seguono la legalità, l’integrità, la trasparenza, l’efficienza, l’uguaglianza, la responsabilità e la giustizia.
Alcuni paesi hanno dunque veri e propri codici comportamentali che regolamentano la gestione della cosa pubblica, l’uso di informazioni ufficiali e delle risorse, l’accettazione di doni e compensi, l’esercizio di attività all’esterno della funzione pubblica.
In Italia vengono esplicati i principi e le disposizioni in materia di ordinamento degli Enti Locali attraverso il Decreto Legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2000 nel supplemento ordinario n. 162, al fine di evitare esistano circostanze in cui si possa riscontrare conflitto di interesse e alias.
Il consulente amministrativo che presta opera in modo continuativo all’interno di un Ente Locale risulta essere incompatibile, ad esempio, con incarichi politici.

In questo caso le norme di comportamento definiscono gli atteggiamenti e diventano uno strumento attraverso cui vengono applicati i valori fondamentali. Occorre ricordare che, affinché i valori a cui ci si riferisce siano operativi, è necessario prima comunicarli e renderli noti o attraverso codici comportamentali o attraverso la promulgazione di leggi con la conseguente pubblicazione sulla Gazzetta dello Stato.
Definire norme comportamentali e controllare l’osservanza delle regole e delle leggi non è però sufficiente: occorre istituire un vero e proprio sistema di controllo interno ed esterno per rilevare le irregolarità commesse e le disfunzioni sistematiche. A garanzia dell’intera struttura è necessario che gli organi di controllo interno siano coadiuvati da organi di controllo esterno che risultino essere indipendenti dai primi, al fine di evitare favoritismi e casistiche di conflitto di interesse.
Occorre introdurre un vero e proprio sistema di sanzioni e di bonus/malus per garantire il rispetto dei regolamenti e delle leggi. Nel caso in cui non siano osservate le norme prescritte, possono essere avviate azioni disciplinari nell’ambito dell’organizzazione in cui si son verificate le infrazioni. I paesi dell’OCSE utilizzano sanzioni disciplinari molto simili: dall’avvertimento e dall’ammonimento alle multe, dalla revoca temporanea al licenziamento definitivo o la decadenza, che in tutti i Paesi rappresenta la sanzione disciplinare più grave.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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