L'ingresso del carcere torinese "Lorusso-Cutugno"

Ieri. Un giorno di straordinaria follia. Ma purtroppo è la cronaca ordinaria, quasi quotidiana, nelle prigioni del Piemonte.

Lo denuncia il SAPPE, per voce del segretario del Piemonte Vicente Santilli: “La cronaca inizia ad Alessandria (carcere San Michele) quando, alle 10.30, un detenuto si è recato in infermeria e, saputo di dover attendere il proprio turno, ha insultato il poliziotto sputandogli in faccia. Una volta entrato in infermeria, ha iniziato a distruggere suppellettili e arredi dell’ambulatorio. Colpito con un pugno un altro poliziotto, l’uomo è stato fermato da ulteriori rinforzi sopraggiunti, ripristinando l’ordine”.

In serata, a Novara, “intorno alle 19.30 l’agente di sezione ha aperto una cella per farvi accedere un detenuto che era legittimamente uscito in precedenza. In quell’istante, il compagno di stanza ha spintonato violentemente l’agente ed è uscito nel corridoio rifiutandosi poi di rientrare, afferrando la manichetta dell’antincendio e allagando la sezione”.

Le celle

Quasi in contemporanea, a Torino, “si è consumato uno dei più gravi episodi di violenza degli ultimi tempi denuncia Santilli – quando alcuni detenuti del padiglione C assaltavano la rotonda del primo piano, armati di sbarre di ferro, piedi di tavoli in legno e altri corpi contundenti. La rapidità dell’azione ha preso di sorpresa il personale presente che non ha potuto far altro che arretrare e abbandonare la postazione. Occupata la rotonda del piano, i detenuti hanno distrutto tutti gli arredi presenti, il sistema di videosorveglianza, i computer e le attrezzature. Hanno poi sfondato la porta dell’infermeria saccheggiandola di farmaci e strumenti, compresi forbici e bisturi poi usati contro i poliziotti. Lo scontro col personale è stato di una ferocia inaudita. La comandante di reparto è stata colpita al volto da un pesante oggetto che ha causato una profonda ferita, suturata con 2 punti. Solo intorno a mezzanotte è tornata la normalità”.
In conclusione Santilli auspica “l’approvazione anche al Senato del nuovo DDL sicurezza che introduce il reato di rivolta ed inasprisce le pene per altri reati commessi durante la detenzione, anche se potrebbe non bastare”. 

Voi dite che queste rivolte non sono pilotate dall’esterno? Io penso di sì. E da cittadino dico che, per questi soggetti, ci vorrebbe un bel mese in isolamento a pane-acqua, senza fumo e senza uscire. Magari capiscono…. 

Corridoio interno

La solidarietà e le richieste del sindacato

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime vicinanza ai poliziotti di Alessandria, Novara, Torino e di tutto il Piemonte, indicando che servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo sul regime custodiale apertoServono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, strumenti di difesa e contrasto delle violenze. Bisogna applicare ai violenti l’arresto in flagranza di reato per i detenuti che aggrediscono poliziotti penitenziari o mettono in grave pericolo la sicurezza del carcere, il carcere duro con isolamento fino a 6 mesi (articolo 14 bis dell’Ordinamento penitenziario) ed il trasferimento immediato in particolari sezioni detentive a centinaia di chilometri dalla propria residenza, come prevede il successivo articolo 32 del Regolamento. Sicuramente a molti detenuti violenti la voglia di creare disordini mettendo a rischio la sicurezza delle carceri, oppure aggredire il personale, passerà”.

Ma ancora di più, per il leader nazionale del SAPPE, è necessario prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, verso le carceri dei loro paesi, e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Senza dimenticare la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione”.

Un taser, ormai necessario per le guardie carcerarie

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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