UE: cibo Made in Italy sotto attacco, decisioni semplicistiche
Dal terrorismo sul vino alle etichette a semaforo che bocciano le eccellenze tricolori, dal via libera a larve e grilli nel piatto al divieto della pesca a strascico è attacco al Made in Italy a tavola, tra normative ideologiche e follie senza freni che rischiano di stravolgere per sempre lo stile alimentare della Dieta Mediterranea e il sistema produttivo nazionale, basato sulla qualità e su tradizioni millenarie.
Pasta: accordi di filiera contro speculazioni
“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per garantire prezzi giusti ed una più equa distribuzione del valore a tutela dei consumatori degli agricoltori contro le pratiche sleali. Bisogna sostenere, nel PNRR, l’agroalimentare, dove sono stati presentati progetti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti”.
Scuola: bene accordo ‘salva mense’, per la crescita qualitativa
Con 1,8 milioni di studenti che pranzano a scuola, arriva l’accordo salva-mense dopo che gli ultimi controlli dei Carabinieri per la Tutela della Salute hanno evidenziato irregolarità in 1 struttura su 3 nelle aziende che operano nella ristorazione scolastica, dagli asili nido fino agli istituti superiori. Il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza.
Peste dei cinghiali, l’incontro col Commissario Straordinario
Sono principalmente 3 i punti focali, sottolineati da Coldiretti nell’incontro con Vincenza Caputo, da cui non si può più prescindere: creare le condizioni affinché le imprese possano riprendere l’attività di allevamento dei suini,, incrementare e rendere più efficaci gli abbattimenti dei cinghiali, anche in zona buffer e in quella infetta, e sviluppare una filiera non legata al cibo per la carne di cinghiale”.