A pochi giorni dalla pubblicazione del decreto che definisce i requisiti minimi per le aziende che fanno attività di agricoltura sociale, ieri mattina nel Mercato Coperto di Campagna Amica è stato organizzato un esempio di collaborazione virtuoso: quello tra il carcere di Alessandria e Coldiretti.
Una partnership nata grazie al nuovo Mercato Coperto di Campagna Amica, dove gli arredi sono stati interamente realizzati da detenuti ed ex detenuti che lavorano nella Bottega Solidale Social Wood di piazza Don Soria ad Alessandria.
Nel progetto di riqualificazione urbana, partendo dalla visione di essere sempre di più forza sociale, Coldiretti e “Fuga di Sapori” hanno voluto promuovere l’economia carceraria e raccogliere fondi per progetti di pubblica utilità.
E’ stato così che accanto ai prodotti a km0 è stato possibile degustare e acquistare birra, dolci, liquori, sott’oli e manufatti interamente realizzati sia nel carcere di Alessandria che di altre parti d’Italia.
“Il nostro essere forza sociale significa anche promuovere la formazione e il lavoro interno agli Istituti di Pena di Alessandria, ma anche aprirsi a progetti che permettano di migliorare la città, proprio come sta accadendo con piazza Don Soria. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Abbiamo creduto fortemente in Social Wood, per le sue finalità e i suoi progetti. Con questa collaborazione, il nostro obiettivo è dare la possibilità ai detenuti di ritrovare fiducia in se stessi e spinta motivazionale. Coldiretti continuerà su questo percorso perché tutto ciò che riguarda il benessere della persona è una nostra priorità”.
Non a caso, infatti, ieri è stata pubblicizzata la “Festa della Sbirra – Illegale non berla” in programma il 29 e 30 giugno davanti alla Casa Circondariale per raccogliere fondi per la riqualificazione di piazza Don Soria.
“Con la degustazione di oggi si è consolidato questo rapporto volto a creare valore sociale in città e proporre accanto ai prodotti di qualità di Campagna Amica anche quelli Made in Carcere. Molti sono gli esempi e i progetti che vedono Coldiretti impegnata a livello nazionale in questi contesti, con interventi di sostegno dentro e fuori le strutture carcerarie – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Da sempre lo spirito della Coldiretti è quello di stare a stretto contatto con la terra e al fianco delle persone meno fortunate. Detto questo non potevamo non accogliere con plauso questa forma di collaborazione”.
Anche questa mattina, intanto, è proseguita la raccolta firme #stopciboanonimo per estendere a livello europeo l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti.