⦁ I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per furto aggravato Salvatore Martino, di 38 anni, pregiudicato, e la moglie Antonella Di Maggio, di 40 anni. La pattuglia interveniva alle 17.00 circa del 19 febbraio presso il negozio Tigotà di via della Moisa dove due autori di furto si stavano allontanando con la merce rubata. In pochi minuti arrivavano i militari e le commesse del negozio indicavano un uomo e una donna, con un bimbo in braccio, che avevano già raggiunto la macchina e stavano per andarsene, venendo fermati dai militari perché indicati quali autori di furto. Le dipendenti del locale riferivano di avere visto entrare la coppia nel negozio e comportarsi in modo sospetto tra le corsie. Poco dopo venivano trovati per terra, proprio dove passavano i due, dei dispositivi antitaccheggio, rafforzando così i sospetti del furto di merce. Alle casse pagavano solo pochi prodotti, ma le barriere antitaccheggio entravano immediatamente in funzione al loro passaggio. La donna accelerava l’andatura e si dirigeva alla macchina, mentre l’uomo si fermava su richiesta delle commesse. Veniva chiesto se aveva della merce non pagata e rispondeva negativamente ma, quando sentiva che erano stati chiamati i carabinieri, restituiva un profumo di marca che aveva occultato nella giacca. Altre commesse avevano intanto seguito la donna che nascondeva qualcosa nel cofano del veicolo e lo richiudeva. I militari quindi bloccavano i due ed eseguivano la loro perquisizione personale estesa al veicolo che permetteva di rinvenire altri profumi e prodotti di bellezza del valore complessivo di 170 euro. Inoltre, la donna aveva nella tasca della giacca un coltello che veniva sequestrato, motivo per il quale veniva anche denunciata all’Autorità Giudiziaria per il porto di arma da taglio. I prodotti rubati, ai quali erano state strappate le etichette antitaccheggio, venivano recuperati e riconsegnati al responsabile dell’esercizio commerciale mentre i due venivano arrestati e posti agli arresti domiciliari in attesa della direttissima tenutasi la mattina del 20 febbraio e conclusasi con la convalida dell’arresto, il rinvio dell’udienza, la loro immediata liberazione e la sottoposizione dell’uomo all’obbligo di firma.
⦁ I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per porto illegale di arma comune da sparo, detenzione abusiva di munizioni, porto ingiustificato di armi da taglio ed esercizio della caccia in periodo di divieto un cittadino italiano di 61 anni, pregiudicato. Nel pomeriggio del 19 febbraio i militari di Castellazzo effettuavano un posto di controllo lungo la SP 30 e fermavano un veicolo con alla guida il 61enne. I militari notavano subito nei sedili posteriori una cartucciera e una carabina tenuti in modo ben visibile dall’esterno del veicolo. Veniva quindi approfondito il controllo e i militari scoprivano che la carabina che avevano visto era completa di caricatore con tre colpi all’interno. Nel corso della perquisizione veniva rinvenuta anche un’altra carabina con il caricatore inserito e la cartuccia in canna, sempre nella immediata disponibilità dell’uomo. Le due armi erano regolarmente detenute e denunciate, ma portate in luogo pubblico abusivamente perché una sola di queste poteva essere portata dall’uomo ed esclusivamente per esercitare la caccia. Quindi, in quel frangente, non era periodo di caccia e le armi erano state portate in luogo pubblico al di fuori di ogni autorizzazione. Inoltre, venivano trovate centinaia di munizioni di vario calibro, alcune delle quali detenute illegalmente perché mai denunciate. L’uomo aveva nell’auto ben 17 coltelli di varia lunghezza, 3 mannaie, una roncola, due falcetti tutti portati in luogo pubblico senza giustificato motivo. Veniva accertato dai militari che l’uomo voleva svolgere attività venatoria in periodo non consentito come dimostra il fatto che aveva un binocolo a disposizione sul sedile, uno zaino multi tasche pieno di munizioni sempre su un sedile e le armi cariche e pronte al’uso. Le due carabine, le munizioni e le armi da taglio venivano sequestrate dai militari e l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per tutti i reati commessi.
⦁ I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno denunciato per furto aggravato due cittadini peruviani, un uomo di 27 anni e una donna di 18, residenti a Milano e pregiudicati. Il 20 febbraio una pattuglia interveniva alle 11.30 in un negozio di telefonia perché la titolare aveva riconosciuto due persone che avevano rubato dei telefoni cellulari nel suo negozio di Tortona. Quando la pattuglia giungeva sul posto fermava tre cittadini sudamericani che erano all’interno del negozio, due dei quali erano stati individuai dalla titolare dell’esercizio come gli autori del furto di tre cellulari commesso a metà aprile 2014 a Tortona. In quella occasione una donna aveva distratto la titolare chiedendo delle informazioni per poi allontanarsi insieme ai complici e solo dopo qualche minuto la vittima scopriva che erano spariti i tre telefoni ancora all’interno delle confezioni. Il 20 febbraio, una volta entrati nel negozio, i tre provavano la stessa tecnica, ovvero uno chiedeva informazioni per distrarre il venditore e gli altri si guardavano intorno. Ma poco dopo giungeva la pattuglia richiesta dalla titolare del negozio che impediva eventuali tentativi di furto e consentiva di denunciare per furto aggravato due dei tre sudamericani perché riconosciuti come gli autori del furto di Tortona del 2014.
⦁ Altre due persone venivano sorprese a guidare in stato di ebbrezza dai militari dell’Aliquota Radiomobile. Infatti, hanno denunciato un cittadino italiano di 28 anni, residente in provincia, che veniva fermato alle 04.00 circa del 20 febbraio in via Teresa Michel alla guida di un’auto di sua proprietà e il test dell’etilometro evidenziava un valore di oltre 0,70 g/l, motivo per il quale veniva sanzionato amministrativamente e la patente di guida veniva immediatamente ritirata, mentre la sua auto veniva affidata a persona in grado di condurla. Inoltre, hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino italiano di 26 anni, fermato perché non manteneva una condotta di guida lineare, accelerando e frenando continuamente, e veniva accertato che aveva sicuramente bevuto viste le sue condizioni fisiche nel momento del controllo. Il test dell’etilometro evidenziava un valore di 1,60 g/l, motivo per cui il 26enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza e la sua patente di guida ritirata, mentre il mezzo veniva sequestrato e affidato alla depositeria giudiziale.
⦁ I Carabinieri della Stazione di Spinetta Marengo hanno denunciato per simulazione di reato un cittadino italiano di 35 anni. I giorni scorsi l’uomo si era presentato dai Carabinieri di Spinetta per denunciare il furto della sua auto, dichiarando a verbale che la stessa era stata lasciata in una via di una frazione. I militari venivano però a sapere che l’auto dell’uomo nella notte prima della denuncia era stata sequestrata dalla Polizia Stradale perché lasciata per strada priva di assicurazione, ma venivano anche a sapere che il sequestro era avvenuto in altra località rispetto a quello indicato come il luogo dove il proprietario aveva denunciato di averla parcheggiata. Dal successivo controllo sul veicolo si accertava anche che non vi era nessun segno di forzatura sulle portiere e sul quadro di accensione e che il veicolo era perfettamente chiuso a chiave anche nel momento del sequestro, ciò a riprova che il mezzo non era stato rubato. Da ulteriori controlli si accertava tramite le telefonate giunte al 112 che il padre del denunciato aveva chiamato riferendo alla Centrale Operativa dei carabinieri che l’auto del figlio era sparita dal luogo dove l’aveva tenuta nell’ultimo mese e che corrispondeva con il luogo in cui l’aveva sequestrata la Polizia stradale. Quindi, era evidente che l’auto non era stata rubata dalla casa del 35enne ma si trovava regolarmente parcheggiata nel luogo dove veniva sequestrata dalla Polizia e per questo motivo il 35enne, che aveva denunciato il falso presumibilmente per non rispondere della violazione per la mancanza di copertura assicurativa, veniva denunciato per simulazione di reato.
⦁ I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria, della Stazione Alessandria Principale e della Stazione di San Salvatore Monferrato nelle giornate del 18, 19 e 20 febbraio hanno denunciato, nel capoluogo, per violazione delle norme sull’immigrazione tre cittadini stranieri, due albanesi di 29 e 32 anni e un marocchino di 25, pregiudicati, e per violazione del divieto di ritorno ad Alessandria un cittadino marocchino di 38 anni, pregiudicato. Il 29enne veniva controllato in auto in via Sant’Ubaldo, il 32enne veniva controllato a piedi in via Lumelli e il 25enne veniva controllato a piedi in Corso Crimea e, nel momento dell’identificazione, alla richiesta di esibire il permesso di soggiorno, ne erano tutti sprovvisti. Veniva anche accertato che i due albanesi non avevano ottemperato ai decreti di espulsione del Prefetto di Alessandria dell’aprile e del maggio 2015. Accertato che tutti si trovavano sul territorio nazionale senza averne titolo, venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il loro stato di clandestinità. Il quarto veniva controllato in via Milite Ignoto e dal controllo emergeva che non poteva trovarsi nel capoluogo a seguito della misura di prevenzione emessa nei suoi confronti dal Questore e valida per tre anni. Il 38enne, che non rispettava le disposizioni imposte, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria.
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