Prosegue, con un deciso potenziamento, il controllo del territorio di competenza da parte dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria che hanno perlustrato le strade e i luoghi sensibili della città e dell’hinterland con l’arresto in flagranza di cinque uomini autori di un furto aggravato e la denuncia in stato di libertà di cinque persone per reati vari.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per furto aggravato cinque cittadini rumeni Alin Constantin Paun, Ilie Claudiu Amza, Marius Nicusor Cismaru, Ilie Budoi e Catalin Nicolae Stroescu, di età compresa tra i 20 e i 34 anni, uno dei quali con precedenti penali a carico, tutti residenti nelle province di Torino, Cuneo e Asti. I cinque venivano fermati e arrestati alle 00.15 dell’11 ottobre a bordo di un’auto, sulla quale si erano dati alla fuga ed erano stati intercettati, dopo avere compiuto un furto all’interno dell’autodemolizione “Annunziata” di Spinetta Marengo. Il proprietario dell’autodemolizione intorno alla mezzanotte dell’11 ottobre segnalava al 112 la presenza di estranei nel perimetro della sua attività intenti a smontare dei pezzi di auto parcheggiate. Il proprietario riferiva di vedere gli estranei tramite le telecamere a infrarossi che inviavano le immagini direttamente sul suo cellulare, motivo per cui si portava presso la sua attività dove aveva notato un’auto parcheggiata sul retro in una strada sterrata, di cui aveva fornito anche la targa e modello. Giunta rapidamente la pattuglia, l’auto e i ladri si erano già allontanati ma veniva accertato che i malviventi, dopo avere tagliato il lucchetto del cancello, erano entrati nel cortile della ditta e avevano rubato dei pezzi di un’Alfa Romeo, dandosi poi alla fuga. Intanto gli altri equipaggi del Radiomobile cominciavano le ricerche dell’auto che veniva intercettata e bloccata al casello autostradale Alessandria Ovest mentre stava per far perdere le tracce, identificando tutti e cinque gli occupanti del veicolo poi arrestati. Infatti, l’autovettura e la targa corrispondevano perfettamente a quelle segnalate, erano tutti e cinque sporchi di fango e, nel corso della perquisizione, venivano rinvenuti sulla loro macchina dei pezzi di Alfa Romeo che erano quelli che mancavano da un’auto custodita nella demolizione e sulla quale avevano posto la loro attenzione i ladri. Inoltre, avevano tute da meccanico, arnesi da scasso e torce per poter compiere il furto al buio e potersi cambiare i vestiti per non essere riconosciuti. Inoltre, nel cofano della loro auto c’era una felpa con delle toppe di colore grigio perfettamente visibile anche nel video che riprendeva il furto. Veniva anche accertato che i cinque avevano già smontato altre parti di auto e le avevano preparate all’interno di una scatola che avevano però abbandonato nel cortile dell’autodemolizione quando avevano capito che stavano per intervenire le forze dell’ordine. Tutti i vestiti e gli arnesi da scasso trovati in auto venivano sequestrati, i pezzi di auto rubati venivano restituiti al proprietario e i cinque rumeni, individuati come gli autori del furto aggravato, venivano arrestati e trattenuti nelle camere di sicurezza della caserme di Alessandria, Tortona e Novi Ligure in attesa del giudizio direttissimo del 12 ottobre conclusosi con la convalida dell’atto, la condanna di tutti a 6 mesi di reclusione e la loro immediata liberazione.
I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, guida in stato di ebbrezza e porto di arma da taglio un cittadino italiano di 26 anni, pregiudicato, il quale contestualmente violava la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Alessandria e veniva segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti. La pattuglia alle 03.45 del 10 ottobre mentre effettuava un posto di controllo al casello autostradale di Alessandria Est vedeva sopraggiungere un’auto di grossa cilindrata che voleva immettersi in autostrada. Alla vista dei militari il conducente cambiava idea e proseguiva sulla SP82 in direzione di Lobbi e con manovre azzardate, quali sorpassi, contromano e velocità elevata, cercava di sfuggire alla gazzella che lo stava inseguendo per controllare chi fosse e come mai avesse cambiato direzione all’improvviso. L’uomo in fuga spegneva i fari dell’auto e cercava di nascondersi in una strada secondaria sotto un ponte, ma raggiunto dai militari ripartiva di nuovo a forte velocità sempre inseguito dalla gazzella. Giunto al centro di Lobbi, si infilava in una strada senza uscita e capito che stava per essere raggiunto, provava a scappare a piedi venendo subito bloccato e identificato dai militari. Perquisito, gli venivano trovati nelle tasche un coltello e una dose di cocaina. Inoltre, si accertava che guidava con patente sospesa da circa un anno, motivo per cui veniva sanzionato pesantemente ai sensi del codice della strada come anche per le numerose e pericolose infrazioni commesse durante la fuga. L’uomo veniva sottoposto al test dell’etilometro, risultando positivo con un tasso di circa 0,9 g/l e venendo denunciato anche per guida in stato di ebbrezza alcolica. Successivamente veniva accompagnato in ospedale per i prelievi ematici al fine di verificare la guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, cosa al momento non accertata perché non sono ancora conclusi gli esami clinici. Coltello e stupefacente venivano sequestrati e l’uomo, che aveva creato grave pericolo per gli altri utenti della strada al fine di scappare alla pattuglia, veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria anche per resistenza a pubblico ufficiale e segnalato alla Prefettura quale assuntore di stupefacenti.
I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno denunciato per violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale un cittadino italiano di 31 anni, pregiudicato, residente a Valenza. L’uomo è attualmente sottoposto alla misura della sorveglianza speciale da parte del Tribunale di Alessandria che gli ha imposto anche numerose prescrizioni, alcune delle quali sistematicamente violate già in passato. Infatti, l’uomo in passato era già stato denunciato per vari reati violando le prescrizioni di vivere onestamente e non commettere reati, violando anche la prescrizione di non allontanarsi dalla sua residenza senza preventivo avviso all’Autorità. Questa volta i militari accertavano che il 29 settembre l’uomo era stato denunciato insieme a un complice 41enne per insolvenza fraudolenta e falsità materiale perché un commerciante orafo cedeva la propria auto alla società di vendita di veicoli di proprietà della moglie del 31enne, concordando con loro la cifra che gli doveva essere pagata. Inoltre, i due compravano dall’uomo anche due orologi Rolex per la cifra di 24 mila euro, ma alla fine al commerciante orafo non venivano mai consegnate le cifre in denaro pattuite per l’acquisto dell’auto e dei Rolex. Anzi, la vittima veniva indotta a firmare un foglio in bianco che a loro dire sarebbe servito per consegnarli un’auto sostitutiva in attesa dell’arrivo di quella nuova, ma che i due complici compilavano attestando falsamente di avere regolarmente pagato i 24 mila euro in contanti per l’acquisto dei due Rolex. Avendo quindi violato le prescrizioni di non commettere reati e vivere onestamente, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per la violazione delle prescrizioni della misura della sorveglianza speciale.
I Carabinieri della Stazione di Felizzano hanno denunciato per ricettazione e possesso ingiustificato di arnesi da scasso tre cittadini rumeni di 23, 34 e 36 anni, tutti residenti a Torino e pregiudicati. Fermati alle 15.30 del 09 ottobre al casello autostradale di Felizzano a bordo dell’auto di proprietà di uno dei tre, nel corso della perquisizione del veicolo venivano rinvenuti nel cofano due sacchi della spazzatura contenenti 42 confezioni di lamette da barba e 60 confezioni di pasta adesiva per dentiere, il tutto per un valore complessivo di diverse centinaia di euro. Inoltre, avevano in auto due borse di carta opportunamente modificate con schermatura per superare le barriere antitaccheggio senza far azionare gli allarmi. Venivano anche rinvenute due tronchesi e dei cacciaviti di cui non sapevano giustificare il possesso. Visto che tutti i prodotti potevano essere di provenienza furtiva, venivano posto sotto sequestro come anche le borse schermate e gli arnesi da scasso e i tre rumeni venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e possesso di arnesi da scasso.