Il Brachetto è il “Vitigno dell’anno” 2024, nominato dall’Assessorato Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca della Regione Piemonte, nell’ambito di un’iniziativa che da alcuni anni punta a valorizzare e raccontare i vitigni autoctoni del Piemonte al grande pubblico. Durante la prossima edizione del Vinitaly, che si terrà a Verona dal 14 al 17 aprile ci sarà il passaggio di testimone ufficiale tra l’Erbaluce Vitigno dell’anno 2023 e il Brachetto, Vitigno dell’anno 2024 (domenica 14 aprile, ore 14 – Veronafiere – Padiglione 10 – Area Piemonte).
Il progetto
Vitigno dell’anno mira a focalizzare l’attenzione su quelle produzioni di qualità certificate che caratterizzano profondamente interi territori e che, pur presentando elevate qualità intrinseche del prodotto e potenzialità competitive sui mercati internazionali, necessitano di specifiche azioni di valorizzazione sul territorio da parte della Regione. L’attenzione su tale vitigno durerà per tutto il 2024 accompagnando l’assessorato Agricoltura e Cibo in tutti i sui eventi.
Zona di produzione
In Piemonte la zona di produzione del vitigno Brachetto si estende per 925 ettari e comprende il territorio nell’Alto Monferrato, con 26 comuni coinvolti, appartenenti alle province di Alessandria e Asti. Sono 380 le aziende produttrici e nell’annata 2023/2024 è stata rivendicata una produzione di circa 5.000 tonnellate di Brachetto a Denominazione di origine.
Il Brachetto d’Acqui fu decimato dalla fillossera nel XIX secolo, tanto che si è quasi estinto, ma fu poi rilanciato nella seconda metà del XX secolo. Il vino Brachetto d’Acqui ha ottenuto prima la DOC nel 1969, e poi la DOCG nel 1996.