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Dal rischio del mancato accordo, ad un patto positivo e proficuo, che trova nella base triennale la sua forza all’interno della filiera. È stato trovata l’intesa, tra parte industriale e parte agricola, relativa a resa e prezzo per l’ Acqui Docg e il Brachetto Piemonte, in un incontro svolto a Isola d’Asti. I punti fondamentali dell’accordo prevedono: prezzo delle uve stabilito in un euro al chilo per i 36 quintali destinati a Docg e 40 cent/Kg per la restante quota di uve destinata a vino aromatico, è stata definita una quota da destinare a blocage/deblocage se si verificano le condizioni di mercato per un aumento di destinazione di Docg, è stata eliminata la trattenuta sul prezzo al chilo imposta dal Consorzio stabilita nel 2014 che riduceva il reddito ai viticoltori.

Complessivamente, il produttore di Acqui Docg e Brachetto incasserà un ricavo di seimila euro, reddito che crescerà progressivamente nel triennio. Un buon inizio, come fa notare Carlo Ricagni, direttore provinciale Cia Alessandria: “La Cia ha deciso di sottoscrivere l’accordo per le novità che lo caratterizzano, novità determinate dalla coesione della parte agricola che ha operato bene all’interno del Tavolo di filiera. Le organizzazioni professionali, ognuna nella propria diversità, hanno dato un forte contributo all’ottenimento del risultato finale”.

Commenta Pierluigi Botto, presidente Assobrachetto: “Ritengo l’accordo positivo e prendiamo atto della svolta avvenuta. Le associazioni professionali hanno fatto squadra appoggiando la nostra proposta, accettata dagli industriali. Ringrazio quindi l’assessore Giorgio Ferrero, le Associazioni agricole che ci hanno sostenuto nella trattativa e anche la parte industriale, che ha capito che dare più respiro ai produttori significa assicurare un futuro anche a loro.”

Soddisfazione da parte dei viticoltori, come conferma Piero Trinchero, produttore e vicepresidente della Cia di Acqui Terme: “L’accordo, per come è stato strutturato, è un passo avanti molto positivo per noi produttori, specie per l’assenza delle trattenute. L’anno scorso, l’accordo era sembrato più vantaggioso per gli industriali, ora noi avremo maggiore redditività. Potrà definire un miglioramento economico del comparto, permettendo più certezza e regolarità in questo settore che era in declino”.

Conclude Ricagni: “Attorno al Tavolo, la ritrovata coesione del mondo agricolo potrà essere di buon auspicio per determinare un ricambio, necessario, negli organismi che individuano le linee strategiche del comparto del Brachetto”.

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