Secondo quanto riportato da AgCult, stando alle ultime notizie, un maxi emendamento alla Manovra di Bilancio, presentato da Federico Mollicone (Fdi), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (FI), chiede l’abrogazione del Bonus cultura e la redistribuzione dei 230 milioni a diverse altre misure per il settore culturale.
La cifra destinata a 18 App verrebbe destinata, tra le altre cose, “a incrementare il Fondo per il sostegno economico temporaneo – SET per i lavoratori dello spettacolo, all’istituzione del Fondo per il libro presso il MiC, alle celebrazioni di Guglielmo Marconi nella ricorrenza dei centocinquanta anni dalla sua nascita, a misure per assunzioni e per le indennità dei dipendenti del ministro della Cultura, alla rievocazione storica de “La Girandola” di Roma, al settore dei festival, dei cori e delle bande musicali”.
In sostanza, la ragione della eliminazione della misura sarebbe quella di ridurre “all’osso” i bonus e aumentare i fondi strutturali o gli sgravi fiscali a favore di determinati settori e categorie produttive.
Cos’è (o era) il bonus cultura?
Il Bonus Cultura è un’agevolazione introdotta nel 2015 rivolta ai maggiorenni, fortemente voluta dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lo Stato eroga del denaro sotto forma di buono del valore di 500 Euro ai giovani che hanno appena compiuto 18 anni con il fine di sostenere la diffusione del sapere tra i ragazzi mediante l’acquisto di prodotti e attività culturali di vario tipo. È un buono disponibile in forma elettronica per tutti coloro che si registrano sul portale apposito 18app.
Le possibilità di utilizzo
Le attività culturali e i prodotti che i diciottenni possono acquistare con il Bonus Cultura sono numerosi. Tra questi: biglietti per rappresentazioni teatrali e cinematografiche e spettacoli dal vivo, libri, titoli di accesso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali ma anche corsi di lingua, teatro o musica.
Non c’è quindi da stupirsi se la decisione di rimuovere questa agevolazione, anche se per ora soltanto eventuale, stia già scatenando numerose polemiche. Il sostegno è da sempre stato molto richiesto ed apprezzato sin da quando è stato introdotto, forse anche perché si tratta di una iniziativa che, tra le altre cose, permette ai giovani di avere una scelta su come spendere il Bonus a seconda delle proprie passioni e dei propri interessi culturali. Ma ciò che è particolarmente importante è proprio il vincolo di destinazione: i fondi, rivolti appunto ad esperienze educative, costituiva senza dubbio un incentivo nel rafforzamento del “legame” tra giovani e sapere, tra giovani e cultura…un legame che oggi non è scontato e, soprattutto, non è sempre saldo.
L’alternativa
Vero è che sembrerebbe essere prevista una alternativa, ovvero sostituire 18 App con una “carta cultura”, una nuova misura “volta a tutelare dallo snaturamento delle finalità dell’applicazione, che viene largamente utilizzata per l’acquisto dei libri di testo.” In ogni caso, la possibile scelta del Governo preoccupa non soltanto i giovani ma, tra gli altri, anche ovviamente il settore librario.
Quale sarà il destino del Bonus Cultura?
Ricardo Franco Levi, per esempio, presidente dell’Associazione Italiana Editori, che ha più volte parlato di una grandissima preoccupazione per l’ipotesi di cancellazione del Bonus Cultura per i neo-diciottenni, specialmente in un momento in cui la stessa Europa sembra si stia muovendo con misure che, al contrario, tentano di aiutare le famiglie e rilanciano i consumi culturali dei giovani che stanno per affacciarsi nel mondo “vero”. La preoccupazione è dunque tanta e sui social è sicuramente uno degli argomenti più dibattuti e discussi. È anche arrivata una petizione di ItaliaViva per salvare l’agevolazione.
Ludovica Italiano