DICIASSETTE NUOVI DECESSI
Sono 17 i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 3 in provincia di Alessandria (2 uomini e 1 donna), 4 in provincia di Biella (2 uomini e 2 donne), 4 in provincia di Novara (3 uomini e una donna), 1 uomo in provincia di Torino, 3 in provincia di Vercelli (1 uomo e 2 donne), 1 uomo nel Verbano-Cusio-Ossola, ai quali si aggiunge un residente in provincia di Sassari deceduto a Torino.
Il totale complessivo sale così a 111, così suddiviso su base provinciale: Alessandria 50, Asti 5, Biella 9, Cuneo 5, Novara 11, Torino 20, Vercelli 8, Verbano-Cusio-Ossola 2, morti in Piemonte e residenti fuori regione 1.
IL BOLLETTINO DEI CONTAGI
Sono 1516 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 273 in provincia di Alessandria, 87 in provincia di Asti, 67 in provincia si Biella, 91 in provincia di Cuneo, 109 in provincia di Novara, 542 in provincia di Torino, 99 in provincia di Vercelli, 58 nel Verbano-Cusio.Ossola, 33 sono residenti fuori regione che sono in carico alle strutture sanitarie piemontesi, mentre 157 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
Le persone ospedalizzate sono 1231, di cui 186 ricoverate in terapia intensiva.
In isolamento domiciliare, perché positive al test e sintomatiche ma le cui condizioni non richiedono il ricovero, ci sono 174 persone.
I tamponi finora eseguiti sono 5589, di cui 3711 risultati negativi e 336 in fase di analisi.
APRE IL NUOVO OSPEDALE DI VERDUNO, COVID HOSPITAL DEL PIEMONTE
«Entro oggi nominerò un commissario straordinario per aprire il nuovo ospedale di Verduno e farlo diventare centro di riferimento di tutto il Piemonte per l’emergenza coronavirus»: lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
«L’apertura era in programma a fine maggio, ma ora è una necessità improrogabile – spiega il presidente Cirio -; da settimane l’assessore alla Sanità Icardi lavora affinché l’ospedale possa aprire immediatamente. Questa struttura è stata attesa per 20 anni ed è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata per il nuovo ospedale, hanno investito di tasca propria milioni di euro e lavoro perché potesse essere finalmente completata. Avevamo detto che, per rispetto, lo avremmo aperto in silenzio. Mai avremmo pensato di doverlo fare con urgenza per una situazione come quella attuale. Ma oggi più che mai poter contare su una struttura sanitaria completamente nuova e di ultima generazione come questa sarà una risorsa vitale per tutta la nostra regione».
Dichiara l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «E’ una soluzione alla quale lavoro dall’inizio della crisi, sollecitando la disponibilità di tutti a collaborare. Si sono accelerati al massimo i tempi con la ditta appaltatrice e gli organismi collaudatori per mettere l’ospedale nelle condizioni di aprire come “covid hospital” di riferimento del Piemonte. Abbiamo centinaia di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e, possibilmente, intensiva. Sarà un ospedale in più, in quanto gli altri sul territorio continueranno a funzionare regolarmente. Abbiamo disposto di affidare ad un commissario ad acta di lungo corso e comprovata esperienza, come Giovanni Monchiero (affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini) il coordinamento dell’operazione, che contiamo di chiudere nel giro di pochissimi giorni, con l’accoglienza dei primi pazienti da tutta la regione».