Il ritorno di una minaccia che sembrava consegnata definitivamente al passato. L’irruzione di un “supervampiro” tra gli abitanti di un villaggio che si erano liberati dei vampiri ma poi avevano abusato del rimedio. È la chiave originale scelta dalla SITA – Società Italiana Terapia Antinfettiva, presieduta dal professor Claudio Viscoli, Direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Università di Genova, IRCCS San Martino-IST Genova, per raccontare l’incombente pericolo dei superbatteri, i batteri in grado di resistere a tutti o quasi gli antibiotici disponibili. Un’emergenza globale che preoccupa ormai i Governi e le Organizzazioni internazionali: solo poche settimane fa a New York, durante l’Assemblea Generale dell’ONU, 193 Capi di Stato hanno sottoscritto una dichiarazione politica congiunta sulle linee guida mondiali per la lotta alla resistenza antimicrobica. Prima del 2016 solo HIV/Aids, malattie croniche ed Ebola erano arrivati all’Assemblea generale come “emergenze di salute pubblica”.
Anche l’Italia è in prima linea. «Entro il primo semestre 2017 sarà sviluppato un Piano nazionale per combattere le resistenze antimicrobiche basato sull’approccio ‘One Health’ e gli obiettivi strategici del Piano di azione globale dell’OMS» afferma Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla Salute. «La modifica di comportamenti non corretti passa anche attraverso campagne di comunicazione come quelle promosse da AIFA o l’iniziativa SITA, in grado di favorire un uso appropriato degli antibiotici con miglioramento della tutela della salute pubblica e dell’efficacia di questi farmaci».
Lo spot “Il Supervampiro”, con Ricky Tognazzi protagonista, è il fulcro dell’iniziativa di sensibilizzazione “Antibiotici – La nostra difesa numero 1” promossa dalla SITA e resa possibile grazie ad un’erogazione di Merck & Co. per il tramite della sua consociata italiana MSD per richiamare l’attenzione della popolazione sul valore degli antibiotici e l’importanza di usare bene questi farmaci che hanno salvato milioni di vite per preservarne l’efficacia. «Il vero rischio infatti – afferma Mario Marazziti, Presidente della XII Commissione “Affari Sociali” della Camera dei Deputati – è quello di tornare a un’Era pre-antibiotici. Uno scenario inquietante. Bisogna intervenire. Subito».
«Per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è necessario un approccio multi settoriale, in grado di coordinare all’interno di un unico piano strategico tutte le iniziative mirate alla riduzione e all’utilizzo responsabile di antibiotici, sia per uso umano che veterinario – afferma Mario Melazzini, Presidente AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco. Nell’ambito della messa a punto del Piano Nazionale per il Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza «l’AIFA partecipa ai gruppi che si stanno occupando di comunicazione e informazione, di uso corretto degli antibiotici e di ricerca e sperimentazione, con l’obiettivo di aumentare il livello di consapevolezza sull’antimicrobico-resistenza».
Entro il 2050, le infezioni resistenti agli antibiotici potrebbero essere la prima causa di morte al mondo, con un tributo annuo di oltre 10 milioni di vite, più del numero dei decessi attuali per cancro.
«Ci rivolgiamo direttamente a tutti i cittadini perché sono loro i principali fruitori degli antibiotici e devono sapere che questi farmaci rischiano di perdere la loro efficacia» afferma Claudio Viscoli, Presidente SITA. «Gli antibiotici sono gli unici farmaci il cui cattivo uso si riflette sulle generazioni future e devono essere assunti al dosaggio giusto, per il tempo giusto e allo scopo di curare le infezioni batteriche e non quelle virali».
Assumere antibiotici senza prescrizione del medico, ridurre o aumentare la dose, interrompere la terapia prescritta, utilizzarli contro raffreddore e influenza, sono errori che favoriscono la selezione di batteri resistenti in grado di causare infezioni non curabili con le terapie antibiotiche disponibili.
«La resistenza microbica è effettivamente un problema globale e l’Italia è uno dei Paesi più esposti. Ci sono delle situazioni con infezioni da batteri che non rispondono più ad alcun antibiotico» afferma Ercole Concia, Direttore della Divisione Clinicizzata di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. «Negli ospedali italiani il 45% dei ricoverati viene trattato con antibiotici, mentre un comportamento virtuoso dovrebbe collocare quest’uso fra il 25 e il 30%. Spesso è anche il paziente che si autoprescrive antibiotici o magari li ha in giacenza dalla precedente infezione».
In Italia le infezioni correlate all’assistenza o intra-ospedaliere colpiscono ogni anno circa 284.000 pazienti (dal 7% al 10% dei pazienti ricoverati) causando circa 4.500-7.000 decessi. Le più comuni infezioni sono polmonite (24%) e infezioni del tratto urinario (21%).
«All’interno delle strutture di assistenza vi sono persone malate, spesso anziane e fragili, che portano dispositivi medici, come ad esempio i cateteri, e sono facilmente aggredibili dalle infezioni» dichiara Annalisa Pantosti, Direttore del Reparto Malattie Batteriche Respiratorie e Sistemiche, dell’Istituto Superiore di Sanità. «Acquisire un’infezione in ospedale, in seguito ad un intervento chirurgico o semplicemente in seguito alla degenza, vuol dire rimanere più a lungo in ospedale, dover sottostare a terapie più costose e complesse e in ultima analisi rischiare di morire per le complicanze dovute all’infezione».
Come vincere la minaccia dei superbatteri? «Gli ambiti d’intervento sono tre: la ricerca di nuove opportunità terapeutiche, le misure finalizzate al controllo epidemiologico della trasmissione dei patogeni multi resistenti, accomunabili nel termine “infection control”, e, strettamente correlato alla seconda, il contenimento dell’uso incongruo degli antibiotici, ossia la antimicrobial stewardship» afferma Pierluigi Viale, Direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’AOU Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna.
Fondamentali, come indicano tutti i documenti degli organismi internazionali, anche il rilancio della pratica vaccinale, in preoccupante calo, e l’uso consapevole degli antibiotici anche negli animali, secondo l’approccio One Health, vale a dire una nuova visione della salute umana e della salute animale, intese come “salute unica”.
Sul fronte delle nuove terapie, dopo anni di progressiva diminuzione degli investimenti in ricerca, le prospettive stanno cambiando e all’orizzonte vi sono nuove molecole antibiotiche. Questo anche grazie all’impegno di aziende come MSD, che non hanno mai smesso di investire in quest’area terapeutica. «MSD, da 125 anni, è in prima linea nella lotta contro le malattie infettive, un impegno confermato negli anni e oggi rinnovato con l’arrivo di nuovi antibiotici che andranno ad arricchire l’armamentario dei medici per combattere l’antibiotico-resistenza ed avere a disposizione una soluzione laddove gli antibiotici attuali non funzionano più» afferma Nicoletta Luppi, Presidente e Amministratore Delegato MSD Italia. «La nostra ambizione è quella di essere riconosciuti come il partner di riferimento della Sanità Pubblica nella lotta all’antibiotico-resistenza, con la nostra offerta olistica di valore che parte dalla prevenzione attraverso i vaccini e arriva fino alla cura sia della salute umana che degli animali».
In aggiunta all’innovazione terapeutica resta fondamentale la sensibilizzazione dei cittadini sull’adozione di corrette abitudini e adeguati stili di vita.
A questo punta l’iniziativa di sensibilizzazione della SITA che fa leva anche sul sito www.antibioticilanostradifesa.it dove, insieme allo spot, sono disponibili informazioni utili sull’antibiotico-resistenza, le regole per il corretto uso degli antibiotici, video interviste con gli esperti infettivologi della SITA, un test per misurare il proprio livello di consapevolezza sul problema delle infezioni multiresistenti e strumenti di condivisione social per promuovere i corretti comportamenti legati all’uso degli antibiotici e prevenire la diffusione dei batteri. Inoltre la SITA distribuirà negli ospedali italiani un leaflet con le 4 regole da ricordare per usare bene gli antibiotici: assumerli sempre dietro prescrizione del medico, non assumerli per curare raffreddore e influenza, rispettare le dosi prescritte e non interrompere la terapia.
L’iniziativa della SITA fa leva sull’ironia e lo spiazzamento ripescando la figura del vampiro per raggiungere attraverso il web e i canali social il maggior numero di cittadini, compresi quelli che non “frequentano” i media tradizionali.
«Mi è parso molto giusto aderire a questa iniziativa di sensibilizzazione sugli antibiotici, dal momento che da quel che sento in giro c’è ancora una notevole mancanza d’informazione su questo argomento così importante per la nostra salute» afferma Ricky Tognazzi. «Per arrivare ai cittadini gli autori hanno usato immagini e linguaggi moderni su un personaggio, il vampiro, che ha una forte tradizione mediatica sia cinematografica che letteraria».
Nello spot, girato nell’incantevole borgo medievale di Sermoneta (LT), Ricky Tognazzi è affiancato da un cast composto in larga parte da giovani attori emergenti. A dirigerli, il giovanissimo regista Daniele Barbiero, autore di web serie e cortometraggi.
Lo spot e tutta l’iniziativa possono essere condivisi sui canali social utilizzando gli hashtag: #antibioticilanostradifesa #sita #vampiri