Il caldo anomalo manda la natura in tilt e sconvolge le tavole con frutta tipicamente estiva come albicocche, pesche, angurie, meloni e fragole che continuano ad occupare i banconi di supermercati e negozi, con il sole di autunno che ha alzato il grado zuccherino dando ai raccolti un ancora più dolce e piacevole.
L’autunno 2023 si classifica fino ad ora in Italia al 3° posto tra gli anni più caldi dal 1800, con una temperatura di settembre superiore di ben 2,17° alla media storica del mese. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui nuovi dati Isac Cnr.
Il periodo
Questo è il periodo in cui i consumi svoltano verso prodotti autunnali come mele, pere, castagne, kaki, uva da tavola, fichi d’India, ma troviamo ancora sul mercato frutta tipicamente estiva, come albicocche, pesche, susine e i meloni (non solo quelli invernali, ma anche quelli lisci e retati), fino alle angurie, ma anche le fragole.
La coltivazione italiana
La superficie destinata all’ortofrutta supera 1 milione di ettari e vale il 25% della produzione lorda vendibile. I punti di forza sono assortimento e biodiversità, con 120 prodotti Dop/Igp riconosciuti dall’Ue. Spiega il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco: “Il cambiamento climatico sta modificando la distribuzione delle coltivazioni lungo la Penisola, dove l’ulivo è ormai a ridosso delle Alpi, la Pianura Padana viene destinata per metà al pomodoro, mentre i vigneti sono sulle vette e al sud è boom di coltivazioni tropicali, avocado, mango e banane. Ma si moltiplicano anche le specie aliene di insetti, tra formiche rosse, granchio blu, cimice asiatica, cinipide del castagno, Xylella e company. E fanno danni”.
In provincia
Destano preoccupazione la “cimice marmorata asiatica” che arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa (le punture rovinano i frutti), la Popillia japonica, coleottero giapponese polifago che distrugge i tappeti erbosi, defoglia i vigneti e le piante da frutto, e la Drosophila suzukii, moscerino-killer che attacca ciliegie, mirtilli e uva.
Minacciato anche il miele da 2 insetti-killer: il calabrone asiatico (Vespa velutina) e il coleottero africano (Aethina tumida), che mangiano e rovinano miele, polline e covata, annientando la popolazione di api. Precisa il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco: “Sotto accusa è il sistema di controllo dell’UE: le frontiere colabrodo fanno passare materiale infetto e parassiti vari. La politica troppo permissiva consente l’ingresso di prodotti senza cautele e quarantene che invece toccano ai nostri prodotti di esportazione”.