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L’acquese ha perso negli anni molte aziende per la crisi economica. Prima la Kaimano ad Acqui, poi la Merlo a Terzo ed oggi altre due importanti realtà cono sull’orlo della crisi, chi per mancanza di commesse, chi per poca capacità di recupero di numerosi crediti o più semplicemente per un costo del lavoro elevato. L’azienda Tacchella di Cassine e la Giuso di Bistagno hanno sempre garantito un lavoro a molte famiglie e proposto nel tempo una strategia di successo. Da qualche mese, però, entrambe le compagini societarie hanno difficoltà nel mantenere una situazione occupazionale standard aprendo, di fatto, una crisi aziendale. Con un comunicato la ditta di Bistagno annuncia la riduzione dell’orario di lavoro di 20 lavoratori dipendenti nella misura del 20%, anziché licenziare 6 persone si è optato per una riduzione di orari lavorativi. La Giuso spa, azienda nota in Italia e all’estero per la sua attività nella produzione e vendita di semilavorati per gelateria e pasticceria, attualmente occupa 50 dipendenti. Nuovi sviluppi anche per quanto riguarda la crisi alla IMT Spa (Italian Machine Tools). Il complesso societario è entrato in amministrazione straordinaria in modo da garantire l’operatività dei complessi produttivi tra cui quello in provincia di Alessandria, l’unico in attivo del gruppo. “È importante che il Governo metta in atto misure – sottolinea in una apposita interrogazione l’onorevole Cristina Bargero – per evitare il progressivo smantellamento di tale realtà, con ricadute sia occupazionali, sia nel tempo sulla produzione industriale, e quali ammortizzatori sociali siano attivati a tutela dei lavoratori”.

GG

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