Massimo & Isabella, Bagliani & Cazzola, l’attor nostro & consorte. Ben accompagnati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Teatro Alessandrino, volano con i loro 25 allievi verso il saggio finale del 7 giugno. È il 10° anno del corso, quindi l’ultimo atto sarà qualcosa di speciale.
Lo slogan
“Il teatro fa bene!” Quanto sia vero questo slogan lo si respira durante le serate di prova. Ieri l’altro ne ho seguita una, come sempre faccio da quando il corso è nato 10 anni fa. Il teatro di prova è il Kristalli, dove gli aspiranti attori lavorano da novembre, anche se un paio di sortite all’Alessandrino sono state concesse, tanto da prendere le misure. Eh sì, perché anche quest’anno, a maggior ragione per il decennale, il saggio del 7 giugno sarà al Teatro grande. E il divertimento è assicurato.
Lo spettacolo
È salito di livello, senza dubbio. Stimolati da Massimo e Isabella, gli aspiranti attori sono migliorati, cresciuti, più padroni di sé, coraggiosi. Gli sforzi della coppia di insegnanti sono premiati dal risultato, anche se c’è da migliorare. Bagliani, che appare sempre più innamorato del mestiere, arricchito dalle esperienze in regia, ha alzato l’asticella per tutti. E tutti lo seguono, studiando e mandando a memoria i testi e le correzioni dell’attor nostro che sale, scende, mette, toglie, sposta, salta, balla, grida, ride, scherza, insegna. E cita i grandi maestri cha ha avuto.
Mentre la dolce Isabella controlla tutto, suggerisce, zittisce qualche indisciplinato che, in un angolo, fa casino.
I monologhi
Sono la base del corso di quest’anno. Divisi in 4 gruppi, i 25 allievi escono e sfidano la platea faccia-a-faccia, uno per volta, proponendo testi di Shakespeare, Goldoni, Molière, Cechov, Ibsen, Brecht, Pirandello ed altri. Con tanto di citazione finale, giusto per identificare l’opera e l’autore. E lì si vedono i mesi di lavoro di Massimo e Isabella, sui singoli e sul gruppo. La cura dei dettagli, lo stimolo della memoria, la correzione dei difetti, l’esaltazione delle qualità. Soprattutto la capacità di coinvolgere.
Dopo i monologhi, alcune divertenti scenette che, al giro, coinvolgono tutti gli aspiranti attori, trascinando anche i nuovi. Anche chi è alla prima esperienza, dunque, fa più di quel che ci si aspetta, contagiato dall’entusiasmo generale. Il saggio del 7 giugno non è da perdere.