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Primi barlumi di adeguamento al trend internazionale europeo e statunitense

In provincia le prime coltivazioni autorizzate ma la burocrazia frena

L’Italia sta cambiando prospettiva sulla liberalizzazione della canapa. In Parlamento è stata depositata una proposta di legge per autorizzare l’autoproduzione per consumo personale, l’apertura di circoli per fumatori e coffee shop e l’allentamento dei limiti per la cannabis terapeutica. Inoltre, la Regione Piemonte ha approvato la legge n°11, che consente l’utilizzo della cannabis per uso medicinale e l’avvio della ricerca sull’uso della canapa e del THC in ambiti diversi (es. il tessile). Inoltre, ipotizza l’apertura di un centro di produzione regionale in futuro. Il consumo a scopo terapeutico è a carico del Sistema Sanitario Regionale, per una spesa di 200.000 euro. Nella nostra provincia l’associazione acquese Zenzel, insieme ad Assocanapa e alla Comunità di San Benedetto al Porto di Alessandria, ha avviato il progetto “Ortofranco”. Esso prevede la coltivazione di una varietà particolare della pianta, la Futura 75, con una percentuale del principio attivo THC (tetraidrocannabinolo) inferiore al limite del 2%. Nell’orto biologico della Comunità Terapeutica Nelson Mandela a Visone sono stati coltivati circa 300 metri quadrati di piantine, alte fino a 15 centimetri. Nei piani della comunità c’è la vendita dei semi per usi terapeutici e alimentari e di prodotti a base di canapa, per esempio per la bioedilizia e l’abbigliamento.

Stefano Summa

@Stefano_Summa

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