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L’incidente occorso nel mese di marzo non ha avuto conseguenze

Emerge la vetustà del piano emergenza esterno del 2002

Nella mattinata del 30 marzo una nube scura ha invaso il cielo di Spinetta Marengo e ha spaventato gli abitanti del sobborgo alessandrino.
La coltre di fumo s’è alzata in seguito a un incendio all’interno dello stabilimento dell’Arkema, gruppo francese che fa parte del Polo Chimico spinettese. Fortunatamente, l’incidente non ha avuto conseguenze per i lavoratori ma ha scatenato diverse polemiche per quanto successo al di fuori della fabbrica.
Infatti, mentre il Piano di emergenza interno è stato prontamente attivato, quello esterno non lo è stato, lasciando la popolazione in uno stato d’incertezza sul da farsi e di paura. Per di più, sono stati proprio i cittadini ad avvertire gli enti prima dell’azienda stessa su quanto stava avvenendo, come denunciato dall’Arpa.
L’episodio ha rappresentato l’occasione per portare all’attenzione la vetustà del piano di emergenza esterno, compilato nel 2002 (quando era ancora presente l’Ausimont) e scaduto dal 2005.
Poiché non si tratta del primo incidente avvenuto all’interno del Polo Chimico (Solvay ne può annoverare alcuni avvenuti negli scorsi mesi), ci si augura che un adeguato piano di sicurezza sia redatto al più presto, a tutela dei cittadini del circondario, con una maggiore attenzione alla comunicazione con l’esterno da parte delle aziende.

Stefano Summa

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