Lo ricordo così, Roberto Rossi, come lo vedete nella foto: sorridente. E non a caso il suo saluto radiofonico, alla fine di ogni trasmissione, si chiudeva con “… e sorridete”. Sempre così, per decenni. Era di Novi Ligure, aveva 64 anni, una moglie e 3 figli e faceva il ferroviere. Un amore, quello per la divisa, pari a quello per la musica.
Ci siamo ritrovati spesso, nel nostro percorso musicale, a Radio Cosmo, a Radio Delta, poi a Radio West. E su ogni frequenza proponeva le sue passioni musicali, dal Soul al Funky, dal Blues al Rock, spaziando fra brani storici e novità. Aveva una cultura musicale infinita, Roberto Rossi, proposta sempre con voce suadente, garbo, educazione. E dovizia di informazioni. Lo chiamavo ‘WikiRoby’ perché era una specie di enciclopedia musicale vivente.
Ha sempre proposto la sua musica, in ogni emittente. Programmi ben confezionati, gradevoli, con un percorso ben definito, quasi fossero un viaggio in treno. Non a caso, negli ultimi tempi, conduceva su Radio PNR di Tortona “Mistery Train”, programma dedicato alla Musica Americana delle radici. E anche sulla nostra chat degli ex di Radio West era il più sollecito a proporre musica: cose vecchie, cose nuove, tante cover, e di ogni pezzo sapeva raccontare una breve storia, con riferimenti musicali sempre precisi e puntuali. Ogni volta c’era qualcosa da scoprire.
Aveva una archivio infinito, Roberto Rossi, Una collezione gigantesca di dischi e CD da occupare una stanza intera, appositamente dedicata. Ne parlava con entusiasmo, col sorriso e gli occhi felici. Era talmente bravo e competente che, tanti anni fa, doveva entrare alla RAI, a ‘Stereo Notte’. Era fatta, bastava andare a Roma. Ma era troppo legato alla sua terra, alla famiglia, alle abitudini. E al lavoro. Rinunciò e in proposito mi disse: “Figurati se smetto di fare il ferroviere”.
È morto in treno, Roberto Rossi, colpito da un infarto mentre tornava a casa. Ironia del destino. Ma è di nuovo in viaggio, avvolto nella sua musica, sorridente. E magari è già arrivato.