Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente Andrea Pernigotti dell’Associazione Pendolari Novesi.
“Tutte le mattine ci ritroviamo rassegnati a salire sui treni che ci portano al lavoro lontano da casa ma non siamo troppo abituati a porci domande in modo critico, vediamo con i nostri occhi che stiamo salendo a bordo di treni costituiti da materiale decisamente datato e tecnicamente superato, ma non ci lamentiamo quasi mai se non in casi talmente eccezionali di fronte ai quali ci indigniamo.
Nessuna linea esclusa… ma ci sono volte in cui è impossibile non esprimere commenti.
Facciamo un rapido riassunto di quanto successo nell’arco di una settimana sulle linee Genova – Milano e Genova – Torino.
Martedì 3 aprile: i pendolari diretti a Milano da Tortona salgono sul treno 2164, il cui materiale obsoleto di per sé (carrozze a due piani di fine anni ‘70) ha pernottato sul 4º binario a Pasqua e Pasquetta… i viaggiatori si trovano di fronte ad uno spettacolo raccapricciante, il treno è rimasto aperto due giorni a disposizione di alcuni non ben precisati senzatetto che lo hanno utilizzato come dormitorio, mensa e latrina.
Venerdì 6 aprile: cambiamo completante scenario e direzione, ore 7:14 del mattino in stazione a Novi Ligure: i pendolari diretti ad Alessandria, Asti e Torino aspettano sul primo marciapiede il treno 2502 che partirà però alle 7:24, con 10 minuti di ritardo. Nel medesimo istante giunge a Novi il “localino” 6110 Arquata Scrivia – Alessandria delle 7:25, viene fatto “accomodare” sul 3°, si procede alla discesa e alla salita dei viaggiatori, dopodiché lo stesso treno viene “abbandonato” lì.
Sul 2º binario arriva il treno 2503 delle 7:44 per Genova, scarica, carica e riparte subito.
Sul 1º binario intanto si profilava all’orizzonte un Intercity “Notte” in arrivo proveniente da Genova per Torino, mentre veniva annunciato l’Intercity 500 delle 7:34 per Torino in arrivo sul 2º binario anziché sul 1º…
Nessuna comunicazione dall’Ufficio Movimento né annunci dagli altoparlanti di stazione.
I tabelloni riportano la soppressione del treno 6110 per Alessandria, che era stato “abbandonato” al suo destino; tutti i passeggeri scendono e si precipitano sul 1º marciapiede ad aspettare il primo treno utile in direzione Alessandria.
Finalmente arriva il primo annuncio utile: si viene informati della presenza di un guasto in linea e di un ritardo imprecisato. Successivamente si scoprirà che non si trattava di un guasto in linea ma di un guasto al materiale rotabile.
Alle 8:14 viene annunciato in arrivo sul 1° binario il treno Intercity 500, che naturalmente ha caricato i passeggeri del soppresso 6110 per Alessandria. Partito alle 8:17, si è fermato più volte in aperta campagna ed ha fatto una lunga sosta in stazione ad Alessandria, per poi ripartite alle 8:57. Ad Asti è ripartito alle 9:18 ed è arrivato a Torino alle 9:56.
Infine, si scoprirà che il primo treno del mattino si era guastato in linea poco dopo Novi, determinando un “tappo” a tutti i convogli successivi.
La sera è stato interpellato il personale dell’ufficio Movimento a Novi, intorno alle ore 19, ed è stato confermato che il treno 2546 delle 6:58 per Torino, si è guastato appena uscito dalla stazione di Novi ed ha raggiunto Alessandria impiegando circa un’ora.
Fra l’altro sarebbe bastato un minimo coordinamento fra il personale di stazione per far si che i passeggeri venissero avvertiti tempestivamente, mettendo loro nell’arbitrio di decidere se organizzarsi diversamente oppure seguire gli eventi, mentre invece sono stati lasciati salire a bordo del treno e sono rimasti bloccati a bordo per molto più tempo del previsto.
Cambiamo ancora scenario: lunedì 9 aprile, stazione di Tortona, Pasqua e Pasquetta sono passate ma l’incubo si ripete: ancora una volta il treno 2164 per Milano Centrale è stato utilizzato come dormitorio e latrina e per soprammercato addirittura ci è piovuto dentro!
La morale di tutti questi episodi, che non sono esaustivi ma sono solo alcuni esempi dei simpatici “imprevisti” che possono capitare alla vita dei pendolari, è che il materiale è vecchio, non viene manutenuto né sostituito, e per giunta in alcuni casi viene abbandonato all’incuria, e tutti i disagi che ne conseguono vengono vissuti e sopportati dagli utenti con serena rassegnazione senza che si possa ragionevolmente pensare che qualcosa cambi.
Sono anni che lo stiamo dicendo ma ci piaceva l’idea di sottolinearlo ancora una volta!
Chiediamo infine scusa se abbiamo annoiato qualcuno, forse la narrativa non è stata troppo leggera e filante ma il nostro intento è stato registrare quanto accaduto e informare.”