Il 15 settembre sono iniziati i lavori per le nuove linee guida del ministero dell’istruzione per chiarire l’utilizzo di smartphone e tablet nelle scuole. Concetto chiave “Uso consapevole e in linea con le esigenze didattiche”, come dichiarato dal ministro dell’istruzione Valeria Fedeli, già a lavoro in questo campo con il Piano Nazionale Scuola Digitale.
Le linee guida indirizzeranno docenti e alunni su come usare i dispositivi per le attività didattiche come ricerche e lavori di gruppo. Da un rapporto del Miur dello scorso anno sull’indagine Ocse di Pisa di Digital Reading fatta agli studenti, è risultato che in Italia solo un quarto degli studenti naviga sul web “in modo orientato e critico”, riscontrando la necessità di integrare le tecnologie digitali nella didattica unita a quella di istituire una metodologia di utilizzo del digitale corretta.
“Le innovazioni digitali vanno controllate.”– spiega Filippo Pelizza, dirigente scolastico dei comprensivi 1 e 2 di Novi Ligure – “ Bisogna fare una distinzione tra tablet e smartphone. Il tablet , se usato con il wi-fi in sicurezza della scuola che permette l’accesso solo ai siti consentiti come faccio nei miei plessi scolastici già da anni, può essere uno strumento utilissimo. Lo smartphone, con connessione 3G, diventa un problema per i docenti, perché l’accesso ai siti fatto da 22 alunni in contemporanea è incontrollabile. Anche le ricerche con internet penso debbano essere regolarizzate. L’utilizzo degli alunni di internet per le ricerche è piatto e acritico, senza un’analisi del testo approfondita. Alle scuole medie con i laboratori di ricerca cerchiamo di indirizzare gli alunni su una metodologia di ricerca, anche se è difficile perché bisogna avere tanti laboratori e docenti in gamba in materia”.
Federica Riccardi