C’erano tutti i big dell’Amag alla seduta della Commissione Bilancio di stamattina, convocata per analizzare lo stato di salute della utility comunale, destinata a diventare “multi” con l’acquisizione, già avvenuta, di Amiu (ergo Amag Ambiente) e quella in corso di definizione di ATM (ergo Amag Mobilità).
Il presidente Stefano De Capitani ha parlato di “un miglioramento su tutti i profili finanziari: il budget 2016 è positivo, sebbene sconti l’aggravio di costi per l’ingresso obbligatorio di sei Comuni nell’area di servizio, ed è stato approvato il piano di investimenti per il solo 2016”. Per immaginare un rafforzamento dell’utility sul mercato, fondamentale sarà l’aggancio con un partner industriale.
Toni positivi ulteriormente ribaditi dal presidente Mauro Bressan, che rivendica la riduzione dei debiti e il clima di maggior fiducia nel rapporto con le banche e i fornitori. Gli investimenti programmati, ha affermato, sono rivolti a tutto campo su vari territori della provincia, in particolare la Fraschetta e Casalbagliano per quanto concerne la rete fognaria; interventi “fermi da tempo”, resi possibili, tra l’altro, grazie all’attività di recupero dei crediti scaduti partendo da una “situazione fuori controllo”, attività non facile in una città come Alessandria “non abituata a pagare regolarmente in passato”. Sottolineato positivamente anche il pagamento di 10 milioni di crediti tributari.
Daniele Coloris (PD) s’è chiesto: la razionalizzazione delle partecipate ad Alessandria sotto l’egida di Amag segue l’esempio di quanto avviene a livello nazionale? Sì, la risposta di De Capitani, che ha affermato che si sta per mettere nelle mani del Comune una “holding” attraverso la quale potrá controllare tutti i servizi.
Domenico Di Filippo (M5S) ha preso atto della “sconfortante fine delle partecipate” e del futuro a lungo termine incerto dell’Amag, ancora alle prese con scorie del passato come il problema dell’incasso delle bollette e i giochi per giardini pubblici, ancora accumulati in uno spazio interno della sede. Su quest’ultimo punto, Bressan ha rivelato il loro “sblocco” da vicende giudiziarie che li hanno coinvolti e ipotizzato l’impiego da parte dell’amministrazione comunale.
Emanuele Locci (FDI) ha voluto chiarimenti sulla strategia comunicativa del gruppo, “con un quadro unico ma la cui impostazione viene lasciata alla libertà delle singole aziende” per De Capitani, e sulle retribuzioni “triplicate” dei dirigenti, appunto che ha dato il via a un breve battibecco con Bressan (“non ce li diamo da soli, è l’azienda che decide”, la sua replica).
Apprezzamenti per l’impegno dell’azienda a unificare i servizi “attraverso ristrutturazioni complesse” con una particolare attenzione ai posti di lavoro sono stati espressi da Renzo Penna (SEL). Andrea Cammellieri (M5S), invece, ha esulato dal tema economico, chiedendo delucidazioni sul comportamento dell’azienda in relazione alla discarica a Sezzadio e alle cave Clara e Buona, oltre che sulla possibilità di avere analisi settimanali delle acque invece che trimestrali sul portale dell’azienda. Sulla prima questione, Bressan ha promesso di mantenere un’approccio “tecnico”, sulla seconda l’interessamento presso l’ASL.
In conclusione, l’assessore Giorgio Abonante ha difeso il meccanismo di retribuzione dei dirigenti delle partecipate e la nascita di Amag Mobilità, una soluzione arrivata dopo anni di sofferenze per ATM e non un “ricatto” per i lavoratori, in attesa di un piano industriale (in arrivo tra due mesi) e i pagamenti (stanziata una prima tranche di 235.000€, in arrivo entro la fine della settimana la seconda di 208.000€).
Stefano Summa