In merito alle vicende legate ai livelli di amianto nell’acqua e al relativo dibattito pubblico in corso sui media locali e sui social network, riteniamo importante e necessario fare chiarezza su alcuni punti fondamentali per evitare che si scatenino ingiustificati allarmismi circa ipotetici rischi legati alla potabilità dell’acqua immessa in rete nel nostro bacino. Fermo restando che nel mondo non esiste un limite stabilito per norma del numero di fibre di amianto nell’acqua potabile, riportiamo quanto dichiarato dall’Istituto Superiore della Sanità, quindi il massimo organo preposto in Italia alla salvaguardia della salute pubblica.
Da tale comunicazione ufficiale si evince chiaramente che il limite di attenzione è di 7 Milioni di fibre di amianto/litro. Per “limite di attenzione” o “soglia di attenzione” si intende, lo ricordiamo, il livello in cui si determina la necessità di mettere in atto misure correttive specifiche e proseguire il monitoraggio sino al rientro sotto tale soglia. E non è dunque da confondere con i limiti di legge. Ebbene, ARPA Piemonte, ha pubblicato i risultati delle recenti analisi effettuare sui pozzi AMAG e all’uscita dal serbatoio di località Aulara (quindi dell’acqua immessa in rete). In relazione ai dati ottenuti qui riportati si può osservare come: • nei pozzi AMAG – prendendo il dato più elevato riscontrato (2040 ff/l) – il valore delle fibre di amianto/litro è di 3500 (tremilacinquecento) volte inferiore al limite di attenzione (7 milioni ff/l); • i valori riscontrati non rappresentano un’anomalia rispetto ai dati Arpa finora raccolti in altre zone del Piemonte. Non esiste pertanto alcun fatto che permetta a chiunque di dubitare circa la potabilità e la sicurezza dell’acqua immessa nella rete AMAG. L’azienda rimane a disposizione per qualsiasi domanda o richiesta utile ad assicurare un’informazione precisa, corretta ed esaustiva ma, parallelamente, diffida chi vuole creare allarmi ingiustificati e pericolosi.