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Martedì 21 aprile 43 multisale del Circuito UCI Cinemas (Alessandria compresa) proietteranno Cattedrali della Cultura 3D, il nuovo progetto 3D di Wim Wenders, distribuito in Italia da Nexo Digital e I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection, Sky 3D e Sky Arte HD ed è promosso da MYmovies.it e DESIGNMAG. Ci sono edifici che hanno un’anima: così grande da poterne regalare un po’ a ogni visitatore. Sono i centri vivi della cultura e dell’esperienza artistica. “Cattedrali della Cultura 3D” è l’originale progetto in 3D di Wim Wenders che dopo il successo di Pina 3D, il tributo a Pina Bausch, dà ora voce a sei edifici chiave della storia umana, per la prima volta messi in scena nel loro vivere quotidiano.

Affrontano la sfida sei acclamati registi, ognuno con il proprio approccio artistico e scegliendo il luogo che più gli è vicino, tra quanti sono diventati manifestazione materiale dell’intelligenza umana e dell’utopia della bellezza. Scopriamo così su grande schermo la Filarmonica di Berlino, icona della modernità raccontata da Wim Wenders; la Biblioteca Nazionale Russa, impero silenzioso delle idee visto dagli occhi di Michael Glawogger; il Carcere di Halden, prigione modello che rieduca alla vita e al pensiero narrata da Michael Madsen; il Salk Institute, monastero della scienza in California ed eletto a suo soggetto da Robert Redford; il Palazzo dell’Opera di Oslo, una simbiosi futurista di arte e vita vista dallo sguardo di Margreth Olin; il Centre Pompidou, una macchina della cultura moderna raccontata da Karim Aïnouz. Come spiega Wim Wenders, ideatore del progetto e produttore esecutivo “È stata una fortuna scoprire il nuovo linguaggio del cinema in 3D attraverso PINA, un’opera il cui soggetto – la danza – aveva un’enorme affinità con la tecnologia che stavamo usando. Era logico e necessario usare la tridimensionalità (…). Attraverso queste esperienze ho sviluppato l’opinione molto chiara che nel campo del documentario il 3D rappresenti un enorme passo avanti e possa davvero portare il genere a un livello totalmente superiore (…). L’incredibile vantaggio per i documentari è un’immersione amplificata che mette lo spettatore, come mai prima, “dentro a un luogo”, permettendogli di percepire l’architettura, ad esempio, come un’esperienza in uno spazio reale”.

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