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Il 20 febbraio 2014, domani saranno tre anni, fu installato il semaforo per regolare il senso unico alternato tra il ponte Cementir che dà accesso all’ex cava oggi sito di deposito dei materiali provenienti dallo scavo della Finestra Vallemme e della Finestra Castagnola e l’accesso al C.O.P. 1 cantiere della galleria di servizio.

Il tratto regolamentato tra i due semafori ha una lunghezza di circa 700 metri, il rosso ha una durata  di 5 minuti con 50 secondi di verde e 10 secondi di giallo. Situazione intollerabile che è durata oltre  2 anni senza che i lavori di allargamento fossero iniziati.

Il 23 aprile 2014 si tenne la prima conferenza dei servizi in comune a Voltaggio, i vari enti competenti espressero il loro parere riguardo i lavori, rimandando ogni decisione ad un successivo incontro da tenere entro brevissima data.

2015.05.12 Semaforo ponte Cementir (Custom)La seconda riunione della conferenza dei servizi si tenne in realtà il 3 settembre 2014, in quell’occasione Cociv affermò che sarebbero occorsi 45 giorni per l’affidamento dei lavori alla ditta Lauro da loro prescelta e tre mesi per la realizzazione dei lavori. Nel febbraio 2015 tutto sarebbe stato ultimato. Il sindaco di Voltaggio tentò qualche osservazione ma non venne tenuto in alcuna considerazione.

La realtà sarà ben diversa, infatti sino a giugno 2016 nulla si mosse ma il semaforo continuava inesorabilmente a scandire i suo tempi, anche durante le festività natalizie, periodo in cui il cantiere è fermo con pesanti disagi e grande irritazione per coloro che transitano su questa strada.

I lavori proseguirono sino alla prima settimana di agosto, quasi la metà dell’ allargamento era stata realizzata ma il semaforo rimaneva al suo posto. Venne segnalata al sindaco di Voltaggio la necessità del suo spostamento con adeguamento delle tempistiche. La richiesta non venne presa in considerazione neppure quando  il cantiere fu fermato per le ferie estive.

Successivamente, alla ripresa dei lavori, il semaforo venne riposizionato, se possibile, con modalità ancora più irragionevoli, la tratta venne ridotta ma le tempistiche rimasero invariate.

Giungiamo ad oggi, a tre anni dall’inizio della vicenda, i lavori di allargamento non sono ancora conclusi.

Mario Bavastro

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