Il carcere 'Cantiello e Gaeta' di Alessandria, in piazza don Sorìa

Ancora una giornata da dimenticare per la Polizia Penitenziaria di Alessandria: una giornata di violenza, choc e rabbia. Quella del SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), rivolta a tutti coloro che non hanno raccolto, negli ultimi mesi, gli allarmi lanciati dai Baschi Azzurri.

Il fatto

Lo racconta il segretario piemontese del SAPPE, Vicente Santilli: “Martedì sera un Agente è rimasto seriamente ferito dopo essere stato aggredito al Don Soria. Il detenuto gli ha lanciato addosso una bomboletta del gas in uso ai carcerati. L’Agente è stato condotto prima in infermeria, poi al Pronto Soccorso: prognosi di 10 giorni salvo complicazioni. Questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria deve finire, anche con strumenti idonei per l’incolumità degli Agenti. Il SAPPE rivendica da tempo, non ascoltato dalle istituzioni, pistola taser e spray al peperoncino, strumenti già in uso a Polizia di Stato e Carabinieri”. 

Poi il discorso si allarga all’ámbito regionale: “Non passa giorno in Piemonte senza aggressioni alla Pol.Pen. Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze, determinando l’effetto emulazione per gli altri carcerati. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti, risse, tentati suicidi sono all’ordine del giorno”.

La protesta del sindacato

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, esprime solidarietà all’Agente di Polizia ferito al Don Soria: “Bisogna intervenire subito sul regime custodiale aperto, ripensando la funzione della pena e il ruolo del carcere. Non indulti o amnistie, ma espellere gli stranieri detenuti in Italia, per scontare la pena nelle carceri dei loro Paesi, o riaprire gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici. La Polizia Penitenziaria è stanca di subire gratuite violenze per l’incapacità di un’Amministrazione che non intercede a livello politico”.

La denuncia di Capece è impietosa. Apprezzando la professionalità e il coraggio dei poliziotti penitenziari di Alessandria, rilancia le richieste inderogabili: “Nuove assunzioni, corsi di formazione e aggiornamento, nuovi strumenti come taser, kit anti-aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi ma di cui non c’è traccia”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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