Accolto l’invito del Governo, tramite la Prefettura, per la Giornata dell’8 agosto, istituita per celebrare, ricordare e onorare i tanti lavoratori italiani nel mondo e il contributo economico, sociale e culturale delle loro opere, spesso a costo della vita
Nei giorni scorsi è giunta al Comune di Alessandria la nota della Prefettura di Alessandria relativa all’invito a ricordare gli italiani scomparsi tragicamente durante l’attività lavorativa e ai quali è dedicata la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita dal Presidente della Repubblica nel 2001.
Questo il testo della lettera pervenuta:
«Il Governo, nella “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” che si svolgerà lunedì 8 agosto e che è stata istituita in memoria della tragedia di Marcinelle, ricorda tutti i connazionali caduti sul lavoro in Patria e all’estero. In osservanza dei valori affermati dall’art. 1 della Costituzione, si invitano le SS.LL. a ricordare in tale giorno i nostri concittadini scomparsi tragicamente».
La data dell’8 agosto non è casuale; corrisponde infatti al giorno in cui, nel 1956, nella miniera di carbone del “Bois du Cazier” a Marcinelle in Belgio, un incendio causò la morte di 262 minatori di cui 136 italiani.
Moltissimi erano stati gli italiani emigrati in Belgio in quegli anni per lavorare, soprattutto nelle miniere di carbone di cui il Paese era ricco: si pensi che in quel tragico anno 1956 fra i 142.000 minatori impiegati complessivamente, 63.000 erano stranieri e fra questi circa 44.000 erano proprio italiani.
In ottemperanza all’invito del Governo pervenuto tramite la Prefettura, anche l’Ammininistrazione Comunale di Alessandria, con l’esposizione delle bandiere a mezz’asta sulla facciata del Palazzo Comunale, intende dunque ricordare e sottolineare quel sacrificio che richiama alla memoria le molteplici storie di ricerca del lavoro e di migliori condizioni di vita che videro, in passato, tanti italiani emigrare all’estero.
«L’8 agosto — dichiara il Sindaco della Città di Alessandria, Maria Rita Rossa — ci ricorda la tragedia di Marcinelle, la miniera che è diventata simbolo e santuario della memoria per tutti gli emigrati italiani che hanno perso la vita sul lavoro: spesso un lavoro duro, faticoso e pericoloso.
Allora come oggi, lasciare il proprio Paese per necessità e non per libera scelta, con la sola speranza di tentare il miglioramento delle proprie condizioni lavorative e di vita, rappresenta sempre una decisione difficile che merita il rispetto dovuto ad ogni essere umano.
Rispetto, ricordo riconoscente e consapevolezza che desideriamo esprimere anche come alessandrini affinché la “Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” dell’8 agosto sia occasione importante per rendere omaggio a tutti i caduti sui luoghi di lavoro, in Patria e all’estero, e ci aiuti a cogliere il senso di quel primo articolo della nostra Carta Costituzionale per il quale la nostra Repubblica non solo è democratica, ma è anche fondata sul lavoro. Un lavoro che va salvaguardato e valorizzato, in Italia così come in tutte le aree del mondo in cui è stato ed è tuttora rilevante il contributo sociale, culturale ed economico di cui si sono fatti portatori le lavoratrici e i lavoratori italiani».