Importanti indicazioni sono arrivate dalla riunione degli Assessori alla Sanità di Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria intervenuti in settimana alla Cernobbio School organizzata da Motore Sanità.
Questa la posizione dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, che spiega: “Dobbiamo pensare all’efficienza, spendendo meno per rientrare nei parametri. Bisogna tagliare le spese eccessive, tipo affitti per sedi che non servono, migliorando l’impatto degli amministrativi sui reparti e migliorando la logistica. Tutti piccoli particolari che, uniti, possono fare la differenza liberando economie di scala che sono l’unica spesa libera che abbiamo disponibile per mettere al centro il paziente”.

Poi elenca le decisioni: “Una sanità matura non ha paura di essere impopolare e abbiamo deciso di far pagare il ticket a chi non si presenta alla visita senza disdire. Poi c’è l’aspetto sociale: in regioni come Liguria e Piemonte abbiamo una forchetta che va dall’8 al 10% di cittadini che non hanno risorse per la sanità privata e non riescono ad accedere alla sanità pubblica per lungaggini e burocrazia. Una forchetta che, in Piemonte, riguarda circa 300.000 persone che non accedono alla Sanità pubblica. Dobbiamo mettere una marcia in più. Per recuperare le liste arretrate, in Piemonte, dal 22 di febbraio, tutte le 74 strutture sanitarie regionali effettueranno prestazioni aggiuntive la sera, il sabato e la domenica su base volontaria, con una adesione fortissima”.
